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Valtellina, I tre vini che raccontano il clima che cambia … Danilo Drocco lancia Vigne di Montagna… Il clima che cambia sta trasformando la Valtellina in una zona vinicola sempre più interessante. Accanto alle cinque sottozone classiche di produzione del Valtellina Superiore (Maroggia, Sassella, Grumello, Inferno e Valgella), altre stanno emergendo. Dove prima l’uva faticava a maturare, oggi si possono raccogliere frutti perfetti. Ad intuire come si sia allargata la mappa dell’eccellenza e come si stiano trasformando le zone classiche è stato Danilo Drocco (nell’illustrazione qui sotto), l’enologo piemontese che ha sostituito “il gigante” trentino Casimiro Maule alla guida di Nino Negri, azienda del Gruppo Italiana Vini, nata nel 1897 e forte di un vigneto di 35 ettari. Inseguendo la nuova complessità della Valtellina, Drocco ha creato la linea Vigne di Montagna, tre vini tutti a base di Chiavennasca, il Nebbiolo delle vette. La sinfonia di Drocco è composta dalle etichette I Ca’ Guicciardi, Sassorosso e Fracia. Ca’ Gucciardi prende il nome dalla casa colonica acquistata da Carlo Negri negli Anni 50. La zona è una delle 5 classiche, Inferno. Ma le alte temperature (picco di 43 gradi l’estate scorsa) ha cambiato la storia: l’annata 2019 trasporta luce e calore, con tannini ben presenti e una scia di frutta matura. Il Sassorosso 2019, che nasce a pochi passi dal Castello di Grunello, gestito dal Fai, in una zona rocciosa con poca terra, è il più sorprendente, sapido e balsamico. Il Fracia 2018 arriva da una terra più fredda, con una maturazione delle uve un tempo ritardata di un paio di settimane. Questo cru della Valgella ora ha trovato un nuovo slancio, con un bel ritmo speziato.

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