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C’è una nuova energia sulle colline Teramane … Un rosso e un bianco per la pregiata cantina del giovane storico Cerulli. In passato il commercio di stoffe e corallo, ora alla testa del Consorzio di tutela… “Volammo davvero sopra le case, / oltre i cancelli, gli orti, le strade, / poi scivolammo tra valli fiorite / dove all’ulivo si abbraccia la vite”. Enrico Cerulli, produttore di vino in Abruzzo, cita Fabrizio De Andre (La buona novella) per raccontare la vita della sua azienda, Tenuta Cerulli Spinozzi, a Canzano (Teramo), tra l’Appennino e Giulianova. Nella seconda metà dell’800, le viti dei suoi avi erano ancora “maritate”, crescevano con gli alberi, come al tempo degli Etruschi. La tenuta era l’unione, prima sull’altare poi dei campi, delle famiglie Spinozzi (in Abruzzo dal 1600), e Cerulli Irelli, che commerciava stoffe. Finita la mezzadria, Francesco Cerulli, zio di Enrico, campione di automobilismo, apri una cantina sociale, Casal Thaulero. “Ma nel 2003”, racconta Enrico, “lui e mio padre, Vincenzo, che insegnava Diritto alla Sapienza, costruirono una nuova cantina e chiamarono un enologo di valore, Franco Bernabei”. Enrico, allievo di Giovanni Sabatucci, si stava laureando in Storia, con tesi sulla Repubblica di Weimar, relatore l’ex ministro Roberto Gualtieri (“a quell’epoca girava in sandali”, dice). Enrico era indeciso: “Tenevo i piedi in due staffe, studi storici e lavoro nella tenuta. Poi ho deciso di puntare sul vino e su questa terra”. Dal 2018 è anche presidente del Consorzio Colline Teramane, prima Docg dell’Abruzzo (2003), con un percorso ancora in potenza, centrato sul Montepulciano: 40 i produttori, 200 ettari di viti in 4 vallate (Vibrata, Salinello, Tordino e Vomano) dal Gran Sasso all’Adriatico. I vigneti più antichi della Tenuta Cerulli, piantati dalla famiglia dei bisnonni che fecero fortuna due secoli fa commerciando corallo e potendosi così permettere l’acquisto delle ville dei duchi di Acquaviva, sono usati per il Montepulciano (da scoprire la fresca annata 2017 e la Riserva, la 2015, con potenza equilibrata). Speziato e balsamico l’altro Montepulciano, il 2019 della linea Cortalto, che comprende un profumato Pecorino dall’acidità marcata.

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