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Slow Food

Vinexpo 2005: aggiornamenti da Bordeaux ... Vinexpo, il salone biennale del vino e degli alcoolici, è in pieno svolgimento a Bordeaux e resta la più grande esposizione per l’enologia mondiale, anche se continua a essere la miglior vetrina per la produzione vinicola francese: il 62% della superficie espositiva è occupato dalla Francia e vi sono rappresentati ampiamente anche i colossi della distribuzione, come Auchan, Casino o Carrefour. Ottimi risultati tra i padroni di casa per Slow Food France, presente a livello istituzionale con Laboratori del Gusto quotidiani, incentrati sul connubio eccellente tra vini e prodotti di terroir (www.vinexpo.com). L’impressione che si registra tra gli stand è di moderato ottimismo, forse causato dal mancato avverarsi delle previsioni più fosche, che percorrevano nascoste come un fiume carsico gli ambienti bordolesi. E’ indubbio che la crisi nelle vendite si fa sentire per la vecchia Europa, cosi come la concorrenza delle produzioni dal Nuovo Mondo. A questo proposito, si registra la presenza di una cantina cinese, probabilmente l’avanguardia di un agguerrito drappello, se si verificherà in campo enologico quanto già successo per altri settori merceologici: la Dragon Seal, con sede a Pechino. La cantina si trova a 90 chilometri a nord-ovest, nella regione dell’Huailai: 250 ettari di vigneti impiantati recentissimamente a vitigni internazionali, da cui provengono 200 000 bottiglie per l’esportazione, attraverso i ristoranti cinesi sparsi in ogni angolo del mondo, e per il mercato interno qualcosa come 5 milioni di ettolitri (considerate le potenzialità, è quasi una produzione di nicchia, dato che siamo intorno al 10% dell’intera produzione francese). Altro caso emblematico è quello di un vino brasiliano, Rio Sol, nato da una collaborazione con un’azienda portoghese del Rio Douro. Vitigni impiantati da sei o sette anni nel Nordeste brasiliano, a 8° latitudine Sud, nella Valle del San Francisco, fiume che fornisce l’acqua necessaria a irrigare terreni altrimenti aridi e caratterizzati da un clima costante per dieci mesi all’anno con una temperatura media di 28 gradi : la produzione dei vigneti è a ciclo continuo, si regola l’avvio del ciclo vegetativo aprendo i canali di irrigazione; ogni vigneto fornisce due vendemmie per anno, mentre il clima secco fà si che si possano evitare trattamenti. Siamo a una produzione di 2 milioni di bottiglie per cento ettari di vigneto, a un prezzo che si aggira sul mercato europeo intorno ai 2 euro. Prezzo e grandi quantità sembrano essere le uniche armi con le quali i paesi che si affacciano al mondo della produzione vinicola pensano di poter competere con i concorrenti europei più blasonati. Fino ad arrivare agli estremi moldavi della cantina Lion Gri, che produce nello stabilimento-industria di Chisinau circa 40 milioni di bottiglie l’anno, destinate nella quasi totalità al mercato dell’Est. E il terroir ? Risponde l’enologo della Dragon Seal, Jerome Sabaté: «E’ troppo presto per parlare di terroir, noi puntiamo a sviluppare i tratti caratteristici delle diverse varietà». Una macdonaldizzazione dei vari cabernet sauvignon e chardonnay in giro per il mondo? Per fortuna a Vinexpo c’è ancora molto altro.

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