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“SLOW WINE COALITION”

“Slow Wine Fair”, la “Terra Madre” del vino, verso un debutto in grande stile a BolognaFiere

Tra degustazioni, affari e masterclass, già oltre 700 le cantine d’Italia e del mondo confermate nella kermesse (26 febbraio/1 marzo)
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“Slow Wine Fair”, la “Terra Madre” del vino, verso un debutto in grande stile

Corre verso un debutto che si annuncia in grande stile la “Sana Slow Wine Fair”, la “Terra Madre” del vino, quatto giorni di fiera, dibattiti, riflessioni e incontri, dal 26 febbraio al 1 marzo 2022, kermesse internazionale dedicata al vino buono, pulito e giusto, organizzata da BolognaFiere, con la direzione artistica di Slow Food, la collaborazione di Società Excellence e la partecipazione di FederBio, e che ospiterà oltre 1.000 delegati della “Slow Wine Coalition”, la rete enoica di Slow Food che ha per obiettivo quello “di avviare una rivoluzione del vino all’insegna di sostenibilità ambientale, tutela del paesaggio e crescita sociale e culturale delle campagne. Un vino buono, pulito e giusto che sia frutto (e di conseguenza parli) di questi valori che, da sempre, per Slow Food, sono imprescindibili”. Già oltre 600 le cantine aderenti, di cui oltre 480 dall’Italia, con tanti nomi importanti come già riportato da WineNews, con il Piemonte (100) e la Toscana (90) tra le regioni più rappresentate, davanti a Veneto, Emilia-Romagna, Lombardia, Sicilia, Friuli Venezia Giulia e Campania. 130, e in aumento, anche le realtà estere provenienti da Armenia, Austria, Francia, Germania, Olanda, Portogallo, Regno Unito, Slovenia, Spagna, Stati Uniti e Sudafrica”.
Numeri importanti, insomma, con la consapevolezza che alle aziende già confermate, nei prossimi mesi se ne aggiungeranno molte altre: “i numeri attuali sono un ottimo biglietto da visita, segno che il mondo vinicolo ha capito l’importanza di questa iniziativa e ha preso consapevolezza del ruolo che può giocare sugli scenari economici, ambientali e paesaggistici, sociali. Per questo confidiamo che le presenze a Bologna siano numerose e qualificate, sempre che gli scenari mondiali legati al Covid non mutino in peggio”, sottolinea il coordinatore della Slow Wine Coalition, Giancarlo Gariglio.
Un successo di presenze già annunciato, che, sottolinea una nota, è merito anche del lavoro di Società Excellence, che raggruppa 18 realtà italiane attive nel campo della distribuzione vitivinicola di massima qualità (nomi come Sagna Spa, Gruppo Meregalli, Cuzziol Grandivini srl, Pellegrini spa, Balan srl, Sarzi Amadè srl, Vino Design srl, Teatro del Vino srl, Proposta Vini sas, Bolis srl, Les Caves de Pyrene srl, Premium Wine Selection PWS srl, Ghilardi Selezioni srl, Visconti 43 srl, Première Srl, AGB Selezione srl, Philarmonica srl e Spirits Colori srl) che, insieme a Slow Wine, si sta occupando di selezionare le realtà vinicole più interessanti e meritevoli sul panorama internazionale per portarle a Bologna nei giorni della Slow Wine Fair.
“L’interesse che registriamo attorno all’evento e il trend nelle adesioni - dichiara Antonio Bruzzone, dg BolognaFiere - ci conferma l’importanza del progetto e la sua strategicità per i produttori che si riconoscono in un percorso declinato alla sostenibilità”. Sarà un viaggio nel vino d’Italia e d’Europa, arricchito anche da alcune masterclass, come quelle ad ora in programma sui territori top di Francia, come Borgogna, Bordeaux e Champagne, ma anche di Germania, come Mosella, Reno e Franconia (con cantine tra e altre, come Comte Lafon, Roger Belland, Bouzereau, Vincent Girardin, Faiveley, Mugneret-Gibourg, Meo Camuzet, Bertagna, Dujac, Louis Remy E Clos De Tart, Château Brane Cantenac, Château Pichon Comtesse De Lalande, Château Gruaud Larose, Louis Roederer, Alain Thienot, De Venoge, Henri Giraud, Dönnhof, Schloss Johannisberg e non solo). Nel dettaglio del programma, il 26 e il 27 febbraio, il Centro Congressi di BolognaFiere ospiterà il meeting della “Slow Wine Coalition”: due giorni di convegni, incontri e dibattiti su temi centrali per il futuro del vino, dalle buone pratiche agricole realmente sostenibili al compito che ogni azienda agricola ha nella tutela del paesaggio e nella salvaguardia delle risorse naturali e della biodiversità, passando per il ruolo sociale e culturale del vignaiolo, motore di crescita economica per il territorio. Domenica 27 febbraio, invece, sarà la giornata dedicata ai consumatori: gli appassionati di vino possono degustare le migliaia di etichette esposte, dialogare direttamente con i produttori e partecipare alle masterclass durante le quali, guidati da produttori ed esperti, potranno approfondire le filosofie di produzione che stanno dietro a questi grandi vini. Quelli, tra il 27 febbraio e l’1 marzo, ancora, saranno i giorni dedicati ai professionisti del settore: il momento ideale per ristoratori, enotecari, importatori, distributori, cuochi e sommelier per incontrare, conoscere, confrontarsi e stringere affari con una selezione delle migliori cantine internazionali, accomunate dal metodo produttivo virtuoso.

Focus - Che cosa sono “Sana Slow Wine Fair” e Slow Wine Coalition
“Sana Slow Wine Fair” è organizzata da BolognaFiere, con la direzione artistica di Slow Food, la collaborazione di Società Excellence e la partecipazione di FederBio, e rappresenta la prima occasione di incontro tra i membri della Slow Wine Coalition, la rete mondiale di Slow Food nata nel luglio 2021.
Della Slow Wine Coalition fanno parte tutti i protagonisti della filiera del vino - dai vignaioli agli appassionati, passando per i professionisti che lavorano nel settore, come importatori, distributori, ristoratori, sommelier, comunicatori - che si riconoscono nei princìpi espressi dall’associazione della Chiocciola.
L’obiettivo della rete è quello di avviare una rivoluzione del vino all’insegna di sostenibilità ambientale, tutela del paesaggio e crescita sociale e culturale delle campagne. Un vino buono, pulito e giusto che sia frutto (e di conseguenza parli) di questi valori che da sempre, per Slow Food, sono imprescindibili.
La Comunità di produttori, professionisti e appassionati che fa parte della Slow Wine Coalition si riconosce nel Manifesto Slow Food per il vino buono, pulito e giusto, il decalogo presentato ad ottobre 2020 a Bologna nel “Sana Restart”.

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