Passione unita a competenza guadagnata sul campo - affiancata da professionisti - e caparbietà sono le qualità che hanno condotto Roberta Previdi a rilevare nel 2014 la proprietà di suo suocero a Trezzolano che aveva piantato vigne, ma non vinificava. Architetta appassionata di vino non vedeva l’ora di fare i suoi vini Valpolicella “rispettando i vigneti” – racconta. Tant’è che fin da subito ha scelto la via del biologico “anche se richiede molta attenzione, ma sul piccolo si può fare” - spiega. E il “piccolo” sono 2,5 ettari a vigneto, suddivisi in quattro appezzamenti, e 6 a oliveto (e che evo!), posti a 350 metri s.l.m nell’alta Val Squaranto nella cosiddetta Valpolicella Orientale. Una valle rocciosa e dura vicina ai Monti Lessini che fanno la differenza per le correnti discendenti di aria fresca. La cantina della fine del 1400 - pietra, archi e silenzio - si trova sotto la villa coeva che fu del cardinale veneziano Ridolfi. Affrescata e arredata con gusto è dedicata all’accoglienza di Torre di Terzolan, nome “necessariamente” trasformato, non potendo usare il toponimo. Il Valpolicella Superiore - da uve un poco appassite e blend di legno e anfora - esce a 3 anni e mezzo dalla vendemmia. La 2019 - bella annata - è di bel color rubino luminoso. Naso intenso di amarena, mora mature e spezie dolci. Al palato è morbido e succoso, con lampi di freschezza che invitano al sorso successivo, persistente.
(Clementina Palese)
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