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Ventiquattro/il Sole 24 Ore

I vini importanti hanno una storia che spesso diventa leggenda, volte si raccontano con un entusiasmo che rasenta il fanatismo, ma per i degustatori professionisti vale sempre la regola che la qualità si può misurare soltanto... bevendo! E una grande qualità può permettere a un vino di diventare protagonista anche in pochi decenni. L’Amarone della Valpolicella ne è un esempio, perché la prima bottiglia con questa denominazione debutta nel 1938, anche se la prima vendemmia in commercio è il 1953, firmato Bolla. Questo sontuoso rosso ha un particolare metodo di vinificazione da uve passite; si distingue per la ricchezza di caratteristiche organolettiche e per l’alcolicità, che nei top supera i 16,5 gradi, tutti naturali. Romano Dal Forno è uno dei due vignaioli veronesi che hanno contribuito al mito dell’Amarone, ma una particolare menzione rivolgo al suo Valpolicella Superiore Vigneto Monte Lodoletta, che nella nostra Enoteca viene servito con la Composizione di lepre in salmì, purea di mele cotogna, rape bianche glassate e salsa di fegatini. Olfatto consistente grazie all’abbondanza aromatica che dona note marcate di ciliegia e vaniglia, sottobosco e spezie dolci; in bocca, piena morbidezza e armonia. Le note fruttate sono splendide, intriganti e la lunghissima persistenza non termina con percezioni amare. Un vino che si fa ricordare per il suo gran carattere!

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