I flussi turistici dall’estero, che per l’Italia e la sua economia sono vitali, ci metteranno un po’ a tornare alla normalità. C’è chi parla del 2022 per tornare ad un quadro pre-Covid, chi del 2023 ed oltre. Ma tra le poche certezze, una cosa probabilissima è che, in ogni caso, il turismo non sarà come prima, con tutte le ricerche che dicono che i turisti cercheranno soprattutto borghi, grandi spazi aperti, luoghi meno affollati e così via. Tutte opportunità di cui l’Italia è ricchissima, con una ricchezza artistica, culturale, paesaggistica ed enogastronomica diffusa nei mille e mille borghi del Paese. Che saranno al centro del futuro, come sancito anche dall’intesa “Valore Paese Italia”, un programma comune firmato da Enit - Agenzia Nazionale del Turismo, Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo, Agenzia del Demanio e Difesa Servizi Spa, fatto di nuove iniziative a rete sugli immobili pubblici, per accrescere l’offerta turistico-culturale del Paese tramite l’ideazione e la realizzazione di circuiti nazionali che possano anche avvalersi di nuovi modelli gestionali e nuove forme di partenariato pubblico-privato, individuando anche strumenti di affidamento e valorizzazione innovativi.
Si tratta di una iniziativa dedicata alla valorizzazione del patrimonio immobiliare pubblico coniugando turismo, cultura, arte, ambiente e paesaggio, mobilità dolce e identità territoriale, che dopo essere stata presentata lo scorso 7 ottobre, continua il suo percorso di crescita e consolidamento. Il progetto punta infatti alla strutturazione di un network sempre più solido e allargato che possa promuovere e sostenere operazioni di rigenerazione e sviluppo, mettendo a sistema il lavoro congiunto e la sinergia tra partner pubblici e privati.
“Il settore turistico sta attraversando un periodo difficilissimo, ma alla fine di questo deserto - ha detto il Ministro per i beni e le attività culturali e per il turismo Dario Franceschini - il turismo internazionale tornerà impetuoso nel nostro Paese. La gente avrà voglia di viaggiare e in particolare di visitare l’Italia. Dobbiamo trovarci pronti ad attuare quello che con il Piano Strategico del Turismo abbiamo indicato: la promozione di quelle realtà straordinarie che rendono l’Italia conosciuta nel mondo. Chi verrà nel nostro Paese vorrà vivere un’autentica esperienza di vita italiana apprezzando la nostra arte, le bellezze naturalistiche, visitando i nostri musei, scoprire per i nostri borghi, assaggiare le ricette tradizionali della nostra cucina. Un turismo diverso da quello finora conosciuto, rispettoso della fragilità del nostro patrimonio storico artistico, capace di apprezzare luoghi, paesaggi e siti culturali minori e in grado di portare crescita armoniosa alle comunità. Le case cantoniere, gli edifici storici, le ferrovie storiche, i fari, le fortificazioni, i beni lungo i cammini religiosi, le riserve naturali, cammini e percorsi - ha concluso il Ministro - che fanno parte di questo progetto rappresentano e valorizzano la bellezza, la ricchezza e l’unicità del nostro Paese. È una grande sfida su cui dobbiamo lavorare tutti insieme per il rilancio del Turismo”.
“L’Italia si presenta sul mercato internazionale con una storia e un percorso che ridefinisce anche la geografia dell’ospitalità. La formalizzazione dell’accordo istituzionale di questa mattina segna un nuovo passo in avanti per il settore attualmente in sofferenza a causa della contingenza e suggella un’integrazione coordinata. Attraverso la valorizzazione di beni del patrimonio pubblico - dichiara il presidente Enit Giorgio Palmucci - sarà possibile implementare un turismo diffuso e facilitare l’accesso a destinazioni meno conosciute dove manca una ricettività anche di piccole dimensioni favorendo forme di partenariato. Un modello di collaborazione pubblico/privato sarà un incentivo per incrementare l’interesse degli utenti verso nuove forme finora scarsamente esplorate di esperienza culturale e turistica e di valore economico. Ogni Paese ha la propria storia e cultura, il modo di vivere all’italiana e il Made in Italy sono la peculiarità di questo Paese che è unico e primo al mondo con 55 siti Unesco. Enit punta a realizzare un turismo a valore che curi la sostenibilità e al contempo non trascuri i big spendere long haul per i quali l’Italia si pone ai primi posti. Siamo consapevoli delle difficoltà che stanno vivendo le imprese del settore, in particolare in alcune città e zone del Paese ma il Covid può trasformarsi paradossalmente in un’opportunità per rivedere e potenziare l’offerta. E noi parteciperemo attivamente alla realizzazione di questo progetto”.
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