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MERCATI ENOICI

Vino ed export, Italia leader anche grazie ad Ocm Promozione, “a beneficio soprattutto dei piccoli”

L’analisi di Alberto Mattiacci, docente di Economia e Gestione delle Imprese all’Università La Sapienza di Roma
MATTIACCI, OCM VINO, PROMOZIONE, Italia
Vino ed export, Italia leader anche grazie ad Ocm Promozione

Nel giro di venti anni, l’Italia del vino, con tutte le sue criticità, ha fatto passi da gigante sui mercati del mondo, conquistando, in molti casi, posizioni di vertice, dagli Usa alla Germania, dal Regno Unito al Canada, dal Giappone alla Svizzera. Merito, senza dubbio, del grande lavoro dei produttori sia sul fronte della qualità dei vini che su quello della promozione. Ma è innegabile che, soprattutto su questo secondo aspetto, negli ultimi anni, abbia avuto un ruolo determinante l’apporto della misura Promozione sui Paesi Terzi dell’Ocm Vino, nonostante le tante difficoltà, ritardi ed inefficienze di applicazione, in particolare negli ultimi 2-3 anni. “Parliamo di una misura che ha fatto convergere sul comparto, stando solo agli ultimi quattro anni, un ammontare medio di 87 milioni di euro, spesi in investimenti promozionali. Una somma che ha consentito al vino italiano di compiere un secondo miracolo: dopo l’uscita dal metanolo (primo miracolo) ora siamo stabilmente ai vertici dell’export mondiale, prima voce positiva della bilancia commerciale nazionale (secondo miracolo)”. A dirlo il professor Alberto Mattiacci, docente di Economia e Gestione delle Imprese alla Sapienza di Roma, oggi nel workshop “Vino e Mercati Terzi” di scena a Roma, firmato da Confagricoltura. Una somma, quella evidenziata da Mattiacci, che in realtà è solo la metà di quella realmente attivata sul fronte della promozione, visto che, di norma, l’Ocm finanzia al massimo il 50% delle spese di aziende, consorzi e raggruppamenti di impresa. E, secondo Mattiacci, a beneficiare di più della misura, sono soprattutto le imprese più piccole. Perchè l’Ocm Promozione è “una importante misura di politica economica che, date le peculiarità del settore di cui parliamo, assume anche la veste di politica social. Vino significa territorio; territorio significa lavoro; lavoro significa famiglie. Rinforzare, sostenere, stimolare il comparto significa dare forza al patto sociale del Paese. E se a beneficiare di questi sostegni sono state, in misura diversa, realtà grandi, medie e piccole - spiega Mattiacci - nella mia esperienza diretta, dato che seguo con attività di monitoraggio e ricerca la misura fin dalla sua istituzione, mi sento di dire che, in particolare le imprese di minore dimensione, sono quelle che traggono i benefici maggiori dall’Ocm Promozione. In particolare, mi riferisco a tre benefici: incremento di fatturato, crescita dell’organizzazione interna, crescita delle relazioni di mercato”.
Aspetti di non poco conto, soprattutto in un mercato del vino sempre più competitivo, e dove si evidenziano tre tendenze principali. “La proliferazione dell’offerta, che rende il mercato sempre più un buyer market-mercato del compratore; la premiumisation, che vede l’offerta tendere a una innovazione di valore sempre più spinta; la sofisticazione del consumo, che sposta l’attenzione dal prodotto come fatto tecnico a fatto esperienziale. E in un un mercato del compratore, in particolare per la piccola impresa, diviene strategico acquisire la capacità di governare il prezzo di vendita. In conclusione, non ho remore nell’affermare che la misura Ocm Promozione rappresenti una occasione unica per aiutare, in particolare le imprese minori, a vincere questa complessa sfida”. E, intanto, imprese e consorzi del vino italiano attendono con impazienza il decreto Ocm Promozione 2019, annunciato dal Ministro delle Politiche Agricole, Gian Marco Centinaio, entro Vinitaly 2019 (7/10 aprile, a Verona, che domani si presenta a Roma): “sognavo di far partire l’Ocm promozione a gennaio, ma il nostro Paese ha un grande freno, che è la burocrazia: non riusciamo a vincerla, è opprimente per le aziende e deprimente per il Ministro, stiamo lottando per cambiare questo - ha detto nei giorni scorsi Centinaio - l’unico problema è quello di fare un provvedimento che serva il più possibile agli operatori, che stiamo coinvolgendo nel processo decisionale: io vorrei farlo nel più breve tempo possibile il decreto, ma temo ci sarà bisogno di qualche settimana”.

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