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LA VISITA

“Vino tra i settori che tira di più, massima attenzione”: il Ministro Centinaio, dalla Valpolicella

In visita al Consorzio, annuncia un nuovo accordo con Alibaba. “E sul turismo legato all’agricoltura siamo sulla strada giusta”
CONSORZIO VALPOLICELLA, GIAN MARCO CENTINAIO, vino, Italia
Il Ministro Centinaio in visita al Consorzio della Valpolicella

Tra i territori del vino d’Italia più capaci di coniugare produzione di qualità, export ed enoturismo, la Valpolicella è un caso di scuola. E proprio di export e di turismo legato all’enogastronomia e all’agricoltura ha parlato il Ministro delle Politiche Agricole e del Turismo Gian Marco Centinaio, nella sua prima visita ad un Consorzio del vino italiano, quello della Valpolicella, che tutela un territorio che tra Amarone, Valpolicella, Ripasso e Recioto muove un giro d’affari enoico da 600 milioni di euro. E proprio dalla nuova sede del Consorzio presieduto da Andrea Sartori e diretto da Olga Bussinello, Villa Brenzoni Bassani a Sant’Ambrogio in Valpolicella, il Ministro ha annunciato un nuovo accordo con Alibaba, colosso dell’e-commerce in Cina, per dedicare una sezione proprio all’enogastronomia italiana, che sarà firmato nella prossima visita istituzionale in Cina.
“Vogliamo stringere accordi - ha detto Centinaio - con tutte le grandi aziende di e-commerce, come Amazon e Alibaba, dove l’“italian sounding”' vive e si autoriproduce, e andremo a scovare quelli che fanno l’italiano “tarocco”. Con Alibaba ci sarà la possibilità di aprire una strada diversa all’agroalimentare italiano”. Una strategia nel segno della continuità, in questo senso, con il Governo precedente, anche se quanto fatto dal Governo Renzi, secondo Centinaio, “non ha portato a nulla per il made in Italy” e altri accordi, ha detto Centinai, riguarderanno anche il vino: “siamo quelli che producono più vino in Europa - ha notato - ma nei mercati emergenti siamo lontani rispetto ai nostri competitor, come i francesi. Dobbiamo imparare da loro: nelle missioni all’estero andavano i parlamentari con gli imprenditori, con accordi già fatti, e hanno promosso il “sogno'” del vino francese. Oggi il nostro obiettivo è quello di recuperare rispetto a loro”.
Ma Centinaio, che ha chiesto ed ottenuto anche la delega al Turismo per il suo Ministero, ha parlato anche di enoturismo. “Ci sono città d’Italia che sono sature, come Venezia, Firenze e Roma, dove si sta pensando di decongestionare i flussi, a Venezia addirittura di istituire il numero chiuso. Abbinare turismo e agricoltura può far vedere possibilità diverse rispetto alle mete classiche, rilanciare parti del Paese che in passato venivano guardate con aria di sufficienza, snobbate dalla politica e dai tour operator. Una parte politica ora in minoranza - ha proseguito Centinaio - ha criticato la scelta del “capriccioso ministro”, dall’altro le associazioni di categoria e mondiali dicevano che questo è un esempio virtuoso di unione tra due eccellenze. Abbinare agricoltura a turismo è una scelta vincente per il semplice motivo che nel documento finale del G20 si dice che può servire al rilancio delle aree rurali. Siamo stati al Comitato mondiale del turismo enogastronomico, e anche lì il turismo legato al vino è scelta vincente, e vuol dire che siamo nella direzione giusta, facendo promozione in tal senso - ha concluso - dando un’immagine del Paese che si può vedere e assaggiare”.
D’altra parte, ha ricordato Centinaio, “il vino è uno dei settori che tira di più e sta permettendo ad agricoltura e turismo di poter beneficiare del “sistema Italia”. E se a tutti quelli che vogliono lavorare seriamente si aggiunge il Ministero, possiamo dire che siamo sulla strada giusta e che il settore vino ha avuto una maggiore attenzione”.
Un riferimento è anche ai fondi per la promozione nei Paesi Terzi previsti dall’Ocm vino, sbloccati, ha detto il Ministro, “già in estremo ritardo. L’obiettivo è di lavorare con consorzi associazioni e regioni per far sì che di Ocm vino si parli nei tempi di cui ha bisogno il settore fare programmazione e investimenti”.

“I consorzi - ha detto dal canto suo il presidente del Consorzio Valpolicella, Sartori - possono svolgere per il Ministero il ruolo di “sentinelle” sul territorio per azioni di ricerca, coinvolgimento del territorio, interfaccia con il Ministero stesso. Crediamo - ha aggiunto - che Verona e la Valpolicella, con il Garda siano opportunità di sviluppo reale e a portata di mano per l’enoturismo, ci stiamo attivando e chiediamo supporto. La Valpolicella ha registrato 400.000 turisti all’anno, ma con un indotto di 15 milioni nell’area, crediamo si possa fare di più”.
Intanto, è sempre aperta il fronte della lotta alla contraffazione. “Siamo riusciti a bloccare 30 milioni di lattine di “prosecco”, prodotte da Paris Hilton, che dice di amare l’Italia ma poi produceva Prosecco che non è Prosecco”, ha detto Centinaio.
“La tutela e l’aiuto contro l’italian sounding - ha aggiunto Centinaio - è il punto di forza del Ministero. Stiamo lavorando con l’Icqrf, che si cura della tutela dei marchi italiani in giro per il mondo, stiamo lavorando con tutti, su ogni punto di vista, perché i nostri prodotti di qualità vengano apprezzati così come sono e non ci siano contraffazioni.
Questo - ha aggiunto, riferendosi ai vini della Valpolicella - è un prodotto di estrema qualità e di estremo livello, di conseguenza la tutela ma soprattutto i controlli di qualità sono fondamentali. Noi dobbiamo produrre ed esportare prodotti di qualità”, ha concluso.
E, proprio sulle istanze della filiera, è intervenuto il presidente del Consorzio Valpolicella, Andrea Sartori: “i Consorzi potrebbero potenziare il proprio rapporto con il Mipaaft perché sono gli avamposti dell’economia vinicola del territorio, della sua salvaguardia, dello sviluppo di filiere collegate e delle professioni del settore. Oltre ad essere uno strumento di tutela e promozione, quindi, devono acquisire un maggior peso nell’interazione strategica e operativa con il Ministero. Nessuno come noi – ha spiegato il presidente del Consorzio Valpolicella, Andrea Sartori - è in grado di monitorare i punti di forza e debolezza delle aree di competenza”.

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