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VINO E BRAND

Yellow Tail, Casillero del Diablo, Jacobs Creek e Gallo Family: i marchi più “potenti” del vino

La top 15 del Global Wine Brand Power Index 2019 dell’agenzia inglese Wine Intelligence
BRAND, vino, WINE INTELLIGENCE, Mondo
I marchi più "potenti" del vino secondo Wine Intelligence

Il colosso australiano Yellow Tail, il Casillero del Diablo del gigante cileno Concha y Toro, e, ancora dall’australia, lo storico marchio Jacobs Creek, a pari merito con il californiano Gallo Family, della gallassia della californiana E. & J. Gallo: ecco il vertice del Global Wine Brand Power Index 2019 firmato dall’agenzia di ricerca inglese Wine Intelligence, che ha sondato il feedback di oltre 20.000 consumatori di vino da 20 dei mercati più importanti. Da cui, oltre al solito dominio di Australia, Usa e Cile, emerge un aspetto interessante, ovvero una generale “perdita cognitiva”a livello di fedeltà e riconoscibilità dei marchi. In parte, spiega l’indagine dovuta alla costante accessibilità a risorse on line che, a livello più generale, spinge le persone a sforzarsi di meno per ricordare informazioni. In ogni caso, tra i 15 brand più “potenti” del vino, ci sono anche i francesi Mouton Cadet del gruppo Baron Philippe de Rothschild e J. P Chenet, i californiani Robert Mondavi, Carlo Rossi, e Woodbridge (ancora del gruppo Mondavi), il cileno GatoNegro, il californiano Beringer, l’australiano Lindemand’s, il californiano Barefood (di proprietà di E. & J. Gallo), l’australiano Wolf Blass e, ancora dal Cile, Frontera (di proprietà di Concha y Toro).
“È interessante vedere che i marchi di vino, nel loro complesso, vivono una sfida complessa nel restare impressi nella mente dei consumatori. I marchi di alto livello in questa lista tendono ad avere immagini distintive, un lavoro consistente sul branding, e sono quelli che performano bene in tutti i mercati. E questo vuol dire anche che, al di là delle diversità di mercato e cultura, i consumatori di vino, tendenzialmente, valutano alcune cose in maniera simili e in tutto il mondo” ha commentato Lulie Halstead, Ceo di Wine Intelligence.

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