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CONSIGLI DA STAPPARE

Barolo 1998 e Brunello 2001: il 2020 è l’anno giusto per stapparli, al top della loro evoluzione

Nella “Official Vintage Chart” di “Wine Enthusiast” i consigli sulle annate da tirare fuori dalla cantina, prima che sia troppo tardi ...

Anno nuovo, annata nuova, e, inevitabilmente, profondo rinnovamento della cantina, perché come sa ogni wine lover che si rispetti, una bottiglia, anche quando si parla di grandi territori del vino, non ha una vita infinita, e al di là del collezionismo e delle grandissime griffe, per tutte arriva il momento perfetto per essere stappate e godute. Il 2020, secondo la “Official Vintage Chart” del magazine Usa “Wine Enthusiast”, sarà l’anno giusto per godere appieno dell’annata 2009 di Barbaresco, al top della sua vita, proprio come la 2007, la 2005 e la 2004, mentre per i Barolo potrebbe essere necessario ancora qualche anno, e allora meglio puntare su vecchie annate come la 1998, la 1997 o persino la 1995. In Toscana, è il momento di aprire le bottiglie della 2001 di Brunello di Montalcino, ma anche quelle della 2007 di Bolgheri, oltre che quelle delle annate che vanno dalla 2004 alla 2009 di Chianti Classico, al picco della propria evoluzione. Bisogna andare indietro, alla 2001 ed alla 2003, per trovare Amarone pronti e godibili, ed alla 2005 ed alla 2006 per i Sagrantino di Montefalco. Tra i bianchi, invece, non c’è da andare troppo in là, al contrario: Soave e Verdicchio, al di là di capacità evolutive importanti, specie di alcune griffe, con le annate 2018 e 2017 garantiscono già straordinaria piacevolezza, così come le declinazioni bianchiste di Trentini Alto Adige e Collio.
L’Italia, però, non è l’unico Paese capace di produrre vini da collezione o da lungo invecchiamento. Sorvolando il vigneto Francia, tra le sotto zone di Bordeaux il 2020 per i rossi è l’anno perfetto per stappare 1998, 2001, 2002, 2003, 2004, 2006 e 2007 di Pomerol e Saint-Emilion, ma anche le annate dalla 1998 alla 2004, dalla 2006 alla 2008 e la 2012 di Médoc, così come la 1996, 1998, 1999, 2001, 2003, 2004, 2006, 2007, 2008 e 2009 di Graves. In Borgogna, restando nella sfera dei vini rossi, è invece giunto il tempo di aprire i Pinot Nero della Côte de Nuits dall’annata 1998 alla 2004, dalla 2006 alla 2008 e della 2012; in Côte de Beaune è finita l’attesa per annate come la 2001, la 2003, la 2006, la 2007, e la 2013; infine, i Pinot Nero di Mâconnais, delle vendemmie che vanno dalla 2008 alla 2011. Allargando l’analisi ai bianchi, torniamo a Bordeaux, dove le annate dalla 2004 alla 2009 di Graves sono al loro apogeo, così come le declinazioni di Sauternes delle vendemmie 2002, 2005, 2006, 2007, 2008 e 2012. In Borgogna, gli Chablis prodotti tra il 2004 ed il 2008, esattamente come le annate 2001 e 2002, sono pronti per essere bevuti e goduti, mentre in Côte de Beaune le vendemmie giuste sono la 2001, la 2002, la 2004, la 2006 e la 2007. A proposito di bianchi, non dimenticate in cantina i Riesling della Mosella, specie delle annate che vanno dalla 2004 alla 2010, e per chi da un viaggio in Spagna, negli anni scorsi, fosse tornato con qualche bottiglia di Rioja delle annate dalla 2008 alla 2014 o, andando ancora più indietro, dalla 2004 alla 2006, è arrivato il momento di godersele.

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