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COMPETIZIONI INTERNAZIONALI

Il “Best Sommelier of the World 2023”? Arriva dalla Lettonia: Raimonds Tomsons

Lo ha incoronato l’Asi (Association de la Sommellerie International) a Parigi. Il presidente Wouters: “la sommellerie del mondo migliora ogni anno”

Raimonds Tomsons, wine director della società di importazione “Barents Wine Collectors” a Riga, in Lettonia, e co-fondatore della piattaforma di educazione al vino di qualità “Wineteach”: ecco il “Best Sommelier of the World 2023”, incoronato dall’Asi (Association de la Sommellerie International), ieri a Parigi, tra 68 grandi sommelier in arrivo da ogni angolo del pianeta. Alla sua seconda finale di fila, Raimonds entra nella “hall of fame” dei campioni Asi, lasciandosi alle spalle gli altri finalisti, il cinese Reeze Choi e la danese Nina Jensen a rappresentare la crescente presenza femminile nel mondo della sommellerie.
Tra i sommelier protagonisti, c’erano anche gli italiani Salvatore Castano, già “Miglior Sommelier di Europa & Africa” nel 2021, e Mattia Antonio Cianca, a formare “il più grande gruppo di concorrenti che abbia mai partecipato ad un concorso per il “Best Sommelier of the World” - come ha spiegato, nei giorni scorsi, William Wouters, presidente dell’Asi - che è anche senza dubbio uno dei più talentuosi che abbiamo mai avuto. Avendo avuto il privilegio di assistere all’esibizione di molti concorrenti, posso affermare inequivocabilmente che la qualità della sommellerie in tutto il mondo migliora ogni anno, con il divario tra le competenze dei sommelier nei Paesi tradizionalmente produttori di vino, come quelli dell’Europa occidentale, e il resto del mondo, si riduce ogni anno”.
Il Concorso per il “Best Sommelier of the World” si è articolato su più giorni comprendendo vari esami, tra cui teoria scritta, degustazione alla cieca e capacità di servizio. La competizione è iniziata con un girone dei quarti di finale, seguito da una semifinale e infine dalla finale, con i primi tre arrivati. Per aggiungere un livello di complessità, i concorrenti hanno inoltre dovuto competere in una delle lingue ufficiali dell’Asi: inglese, francese o spagnolo, che non doveva essere la loro lingua madre.

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