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Panorama / Economy

La cedola è in bottiglia ... Avete sempre sognato di possedere un vigneto pregiato nella regione francese del Bordeaux? Il sogno non è più così lontano. Per diventare viticoltori di pregio non è più necessario appartenere alla categoria dei super ricchi pronti a investire milioni nelle nobili viti d’Oltralpe. Bastano infatti soltanto poche migliaia di euro per realizzare il desiderio di avvicinarsi al prestigioso vigneto. L’opportunità è offerta da alcune società d’investimento immobiliari francesi, attraverso quello che viene definito "foncier viticole", ovvero la proprietà fondiaria di un vigneto, con cedole sotto forma di bottiglie di vino. La francese Colisée Vignobles, una società appartenente al gruppo specializzato in investimenti immobiliari Colisée Patrimoine (www.colisee-patrimoine.fr), offre la possibilità di partecipare alla raccolta dello Chateau Lamothe-Cissac e dello Chàteau La Tonnelle nella regione francese dell’Haut-Médoc. Con soli 22 mila euro, gli investitori privati possono acquisire una partecipazione in un appezzamento di vigneti pari a mille metri quadrati, nonché ottenere una quota in una parte degli immobili.
Il rendimento. Quanto rende questa forma di investimento? Al compratore vengono distribuiti ogni anno i dividendi che l’investitore può scegliere di ricevere sotto forma di bottiglie del nobile vino. Per un investimento di 22 mila euro, si possono ottenere 60 bottiglie d’annata. Alla gestione dell’azienda vinicola degli Chateau ci pensa un viticoltore esperto del mestiere. Allo stesso modo funzionano anche gli investimenti proposti da un’altra società francese: la Groupement Foncier Viticole, nota per le sue partecipazioni in vigneti di lusso, che fa capo Ufg Partenaires (www.ufg-partenaires.com), una società detenuta al 100% dal gruppo Crédit Mutuel, e la Uniger, che fa parte del gruppo Crédit Agricole (www.ca-uniger.fr), che è attiva in questo particolare segmento di mercato. Entrambe offrono partecipazioni in vigneti nella regione del Bordeaux ma non solo. "Il vino di grande pregio ha e avrà sempre un ritorno garantito" dice a Economy Stefano Cordero di Montezemolo, docente di finanza aziendale presso il Dipartimento di scienze aziendali dell’Università di Firenze ed esperto di finanza strategica delle imprese vitivinicole. "Chi ha mezzi limitati e poche informazioni sul mondo dei vini fa bene a scegliere queste vie per partecipare a questo specifico business con il piacere di diventare socio di una grande etichetta" aggiunge Montezemolo. In Francia sono oggi in voga alcune forme particolari di finanziamento per le aziende vinicole. Sono molto richiesti per esempio i future sul vino, che per un certo periodo sono stati offerti anche da alcune aziende vinicole italiane, per esempio il Brunello di Montalcino, ma con scarso successo. Resiste anche in Italia, invece, la formula del future con cui si possono comprare vini di qualità molti anni prima dell’imbottigliamento. Per quest’ultima tipologia d’investimento c’è la società Winetip (www.winetip.com). Sui particolari sistemi di finanziamento francesi si sono inserite altre declinazioni che permettono alle banche di entrare nell’investimento e di rientrare poi del capitale con sistemi di commercializzazione anticipata. "In Italia però queste modalità d’investimento non sono ancora arrivate. Anche perché il numero di grandi vini nei nostro Paese è ancora ridotto rispetto alla Francia" spiega Montezemolo “visto che il mercato internazionale delle grandi etichette è composto all’80% da vini d’Oltralpe”.

Un vino famoso grazie ai re inglesi
I vini Bordeaux sono rossi, bianchi secchi o liquorosi, oppure rosé, e sono elaborati soprattutto a partire dai vitigni Cabernet Franc, Cabernet-Sauvignon, Merlot per i vini rossi; Sauvignon, Sémillon e Muscadelle per i vini bianchi.
L’origine del Bordeaux si fa risalire ai notai di Burdigala (Bordeaux) che avrebbero deciso di creare i propri vigneti a causa dei prezzi elevati dei vini italiani e narbonesi, importati dai negozianti romani.
Nel XII secolo, l’Aquitania diventa un ducato Inglese In seguito al matrimonio di Eleonora d’Aquitania con Enrico Plantageneto, re d’Inghilterra con il nome dl Enrico II. Il commercio vinicolo si sviluppa.
Nel XIII secolo, il re di Francia conquista La Rochelle, porto esportatore di vini bordolesi, e il re d’Inghilterra concede importanti privilegi fiscali ai negozianti bordolesi. Dal XVI secolo i vitigni iniziano ad assumere una struttura simile a quella dei filari presenti oggi. Nel XVII secolo gli uomini d’affari olandesi danno una spinta ai commercio europeo di bevande e il Bordeaux deve far fronte a numerosi concorrenti. La famiglia bordolese Pontiac sceglie di migliorare la qualità della coltivazione dei vino e fa conoscere I suoi vini in Inghilterra, seguita dagli altri produttori. E dall’inghilterra la fama arriva in tutta Europa.

Dove si trovano i filari più pregiati
I vigneti di Bordeaux si distinguono (e prendono il nome) rispetto alla loro posizione geografica nei confronti del fiume Garonna. Vigneti del Médoc: si trovano sulla riva sinistra del fiume Gironda, da Saint-Vivien-de-Médoc, a nord, fino a Bordeaux, a sud. Vigneti dei Graves: a sud di Bordeaux, lungo la Garonna, fino a Langon.
Vigneti di Blaye Bourg: tra la riva destra della Gironda e la frontiera del dipartimento della Charente-Maritime.
Vigneti del Libournese: sulla riva destra della Dordogna, da Libourne a est fino al limite del dipartimento della Dordogna a ovest. Vigneti entrex-deux.mers: tra i due mari, ovvero la Dordogna e la Garonna, all’interno del dipartimento della Gironda.

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