È andato alla Castello Banfi, azienda leader del Brunello di Montalcino, il premio per la "migliore cantina d'Italia" del Concorso enologico internazionale di Verona, uno dei più selettivi del mondo (2.500 vini da 28 Paesi), grazie alle ottime performances del Brunello di Montalcino "Poggio all'Oro" 1990, al Brunello di Montalcino 1994, allo Chardonnay Fontanelle 1994 ed al rosso Centine 1998.
La Castello Banfi (già vincitrice di quattro "Gran Vinitaly" - nel '94, '95, '97, 2000 - e migliore cantina d'Italia dal 1994), è l’investimento più grande, innovativo e rivoluzionario dell’enologia italiana di qualità.
“L’obiettivo della Castello Banfi - spiega il direttore generale, Enrico Viglierchio - è quello di continuare a creare grandi vini legati alla cultura del territorio, in primis il Brunello, ma allo stesso tempo di produrre vini innovativi come il “Summus” e l’”Excelsus”, da anni ai vertici delle guide della critica internazionale e dei concorsi enologici”. La Castello Banfi ha svolto un ruolo importante anche nell’enoturismo, la chiave per educare alla cultura del vino: nel trecentesco Castello, cuore dell'azienda (meta ogni anno di 40.000 turisti del vino), ospita il Museo del vetro e della bottiglia e sta potenziando l’attività d’accoglienza e d’ospitalità (ristorazione, wine bar, eventi, degustazioni). L’azienda (2850 ettari, di cui 800 a vigneto), nel 2000, ha fatturato 85 miliardi (9 milioni di bottiglie - 7 milioni a Montalcino e 2 milioni nei tenimenti Banfi in Piemonte - di cui l’80% doc e docg).
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