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“Vino di qualità, persino ottimo, ci sarà anche nel 2014. Costerà di più produrlo, ma niente drammi”. Così Domenico Zonin, presidente Uiv, nella presentazione delle previsioni di vendemmia 2014, con Ismea, a Castello Banfi a Montalcino

Che sarà una vendemmia in calo (41 milioni di ettolitri, -15%) sul 2013 (che è stato per il vero piuttosto abbondante) è quasi scontato. “Ma che nel 2014 in Italia non si faranno vini di buona qualità, o che non ci saranno addirittura punte di eccellenza, mi sembra scorretto dirlo, perché se è vero che, come dicono i vecchi contadini, un’estate così piovosa non si vedeva da tempo, è altrettanto vero che gli enologi e gli agronomi hanno competenze e conoscenze decisamente superiori che in passato, quindi non sarei così drastico”. Parole di Domenico Zonin, alla guida di Unione Italiana Vini, che il 19 settembre a Montalcino, alla Castello Banfi, cantina leader del Brunello di Montalcino, insieme ad Ismea, ha presentano le previsioni sulla vendemmia 2014.
“Previsioni quantitative, basate sulle nostre ricognizioni tra fine agosto e la prima decade di settembre - ha precisato il presidente di Ismea Ezio Castiglione - quindi suscettibili di modifiche perché saranno decisive le prossime settimane. E sulla qualità giudizio sospeso”. In ogni caso, secondo Zonin non sarà una tragedia, come molti più o meno sottovoce paventano.
“C’è da dire che per fare di vino di qualità in un’annata come questa i costi aumentano, e poiché i consumatori non saranno disposti ad accollarseli, buon per loro, ne andrà un po’ della marginalità delle cantine. Ma non vedo drammi. Anche il mercato delle sfuso, su cui si prevedevano tensioni, è tranquillo, perché c’è ancora il prodotto del 2013 a disposizione. E all’estero il vino italiano è un marchio che tira, non credo ci saranno problemi sui mercati legati a voci di un’annata qualitativamente non eccellente, che poi è ancora tutta da vedere. Anche perché ci siamo mossi bene a livello di promozione, negli ultimi anni, grazie ai fondi Ocm. E proprio su questo chiedo al Sottosegretario all’Agricoltura Giuseppe Castiglione, qui presente, di aiutarci a migliorarlo: negli ultimi due anni 17 milioni di risorse non so state usate, perché le regioni non riescono ad utilizzarli appieno. Noi chiediamo che quei fondi vengano riportati a Roma e riutilizzati nei progetti non accettati per mancanza dei fondi sulla quota nazionale”.
Pronta la risposta di Castiglione: “vogliamo andare incontro alle imprese, apriremo un tavolo per decidere come utilizzare al meglio le risorse della promozione, che sono 100 milioni all’anno. Nessuno si scandalizzerà se, dopo anni, dovessimo rivedere il riparto dei fondi Ocm tra quota nazionale e regionale. C’è l’impegno mio, del Ministro Martina e del Governo”.
Altra questione calda, al di là, della vendemmia, è quella dei diritti di impianto: dal 2015 si passa dai diritti, appunto, al sistema delle autorizzazioni. “Gli ettari vitati in Italia diminuiscono da anni - ha ricordato Zonin, ma il nuovo sistema è confuso, i sistemi di priorità di autorizzazione sembrano essere antieconomici, e tenere in conto più l’estetica che l’efficienza aziendale”.
A rispondere, sul punto, José Ramon Fernandez, segretario generale del Ceev (Comité Européen des Enterprises Vins): “l’Europa del vino si sta confrontando con un resto del mondo che non ha questi problemi, dove la libertà di decidere come e dove e piantare è affidata alle imprese. Se non teniamo conto di questo sbagliamo, perché quello che non produrrà la Francia, l’Italia e così via, domani lo produrranno l’Argentina, il Cile, l’Australia e via dicendo. Forse serve una riflessione nuova e strutturale sul tema”. Ma, intanto, i produttori italiani hanno gli occhi rivolti al cielo nelle settimane decisive per la vendemmia 2014.

Focus - Vino, vendemmia difficile: -15% sul 2013 a livello nazionale. Unione Italiana vini e Ismea presentano i dati 2014 a Castello Banfi
I dati sulla difficile vendemmia 2014 (-15% sul 2013 a livello nazionale) sono stati presentati a Castello Banfi da Domenico Zonin, presidente Unione Italiana Vini, Ezio Castiglione, presidente Ismea, Paolo Castelletti, segretario generale Unione Italiana Vini, con il contributo di José Ramon Fernandez, segretario generale CEEV (Comité Européen des Entreprises Vins) che ha saputo dare un respiro internazionale alle tematiche trattate portando la propria testimonianza in merito agli scenari nel comparto vitivinicolo di Paesi come Spagna, Francia, Germania.
“Una vendemmia difficile, complicata, che ancora in molte zone lascia spazio all’incertezza come non si vedeva da tempo - commenta Domenico Zonin, presidente Unione Italiana Vini - numerosi gli attacchi di patogeni, soprattutto peronospora e botrite, favoriti da un meteo instabile. Nonostante tutto, la maggior parte dei viticoltori ha mostrato preparazione e tempestività negli interventi. Anche se, in sintesi, possiamo concordare che la produzione sia stata scarsa a livello quantitativo e con un minor grado zuccherino, non possiamo esprimerci sulla qualità, rimandando ogni valutazione alla verifica in cantina”.
“Con l’appuntamento di oggi - prosegue il presidente Zonin - Unione Italiana vini e Ismea consolidano il proprio impegno al sevizio del mondo vitivinicolo proponendo queste elaborazioni come momento di sintesi e confronto da ripetere ogni anno, magari in modo itinerante chiedendo ospitalità alle diverse realtà esistenti sul territorio, con l’obiettivo di fornire indicazioni probabilmente utili ad orientare alcune scelte aziendali cui ogni imprenditore è chiamato. Il contributo delle Istituzioni, qui rappresentate dal Sottosegretario Giuseppe Castiglione, ci sprona a proseguire in questo percorso certi di trovare supporto operativo concreto anche da parte dello Stato”.
Dello stesso avviso Ezio Castiglione, che aggiunge: “questa collaborazione istituzionale Uiv-Ismea ci consente di proporre dati che si prestano a differenti declinazioni, partendo ovviamente dal punto di vista enologico/vitivinicolo per arrivare a quello economico. Facile immaginare, quindi, quanto conoscere l’andamento della vendemmia nelle varie regioni sia rilevante per ogni operatore. L’idea di riproporla ogni anno con un momento dedicato, come in questa circostanza, ci trova allineati; credo sia proficuo per tutti un confronto diretto per valutare i punti di forza e di debolezza del nostro sistema vino, partendo proprio dalla base, ovvero dalla vendemmia”.
“Il dato stimato per il 2014 - conclude Castiglione - è di fatto una sintesi tra un’ipotesi minima che porterebbe la vendemmia attuale al di sotto di 40 milioni di ettolitri e un’ipotesi più ottimistica che la vedrebbe a 42,2 milioni di ettolitri. La cautela è sempre d’obbligo quando si parla di stime, considerando tra l’altro l’inclemenza delle condizioni climatiche di quest’annata particolare”.

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