La fama del vino e del territorio di Montalcino è ormai tale da essere riconosciuta e consacrata anche dal grande cinema: nel film “Le invasioni barbariche”, colta e raffinata pellicola canadese, tra i maggiori successi di questa stagione cinematografica, che al botteghino tiene il passo dei più grandi kolossal hollywoodiani, c’è un brindisi emozionante in cui si stappa una bottiglia firmata Castello Banfi, la cantina che ha lanciato alla ribalta internazionale il Brunello di Montalcino. Nella cena in cui tutti gli amici del protagonista si riuniscono intorno a lui, mangiando cucina italiana, due di loro da poco tornati da un viaggio in Toscana esclamano: “Cosa c’è di meglio per ricordare la bellezza dell’Italia di un Excelsus di Castello Banfi?”, e con il cru di Montalcino, a base di cabernet e merlot, viene fatto un brindisi collettivo. Premiato all’ultimo Festival di Cannes per la miglior attrice e la miglior sceneggiatura, “Le invasioni barbariche” racconta in modo commovente e divertente la riconciliazione fra un padre malato e il figlio in carriera. A sedici anni di distanza da “Il Declino dell’Impero Americano”, il regista canadese Denys Arcand (due volte candidato all’Oscar per il Migliore film straniero) ne riunisce il cast e ne realizza il seguito, che ha riscosso un grande successo in tutto il mondo. Come ormai è diventata planetaria la notorietà del territorio di Montalcino, di cui Castello Banfi rappresenta l’investimento più grande, innovativo e rivoluzionario. Oggi Castello Banfi, guidata dal direttore generale Enrico Viglierchio, continua a creare grandi vini legati alla cultura del territorio, in primis il Brunello, ma allo stesso tempo anche etichette innovativi come Excelsus e Summus, da anni ai vertici delle guide e della critica internazionale.
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