Vino e scienza, un binomio inscindibile quando si parla di qualità: tra le cantine italiane che per prime hanno compreso l’importanza di stringere accordi con le più importanti università del Paese per l’attuazione di ricerche scientifiche in vigna ed in cantina, c’è Castello Banfi, l’azienda leader del Brunello di Montalcino.
Seguendo il filo conduttore del proprio impegno per l’eccellenza Banfi ha oggi raccolto, in un prestigioso volume oltre 20 anni di studi fatti in collaborazione con le Università di Milano e di Pisa: il libro racconta, in modo tematico, le linee di ricerca applicata che hanno contraddistinto l’operatività quotidiana della Castello Banfi nel corso della sua intensa, seppure breve, storia. “La Ricerca dell’Eccellenza”, una limited edition che non sarà in vendita ma diventerà una preziosa strenna natalizia per pochi selezionati addetti ai lavori del mondo del vino, sarà presentato domani a Roma, nella sede dell’Istituto dell’Enciclopedia Italia, fondata da Giovanni Treccani, una autorevole e insolita location che solo in rarissime occasioni ha aperto le sue porte al pubblico.
Il gotha dell’enologia e cultura italiana, nell’occasione, racconterà l’esperienza di una cantina che ha fatto storia: dal professor Attilio Scienza, ordinario di Viticoltura dell’Università di Milano, che illustrerà le importanti ricerche svolte a Castello Banfi, al professor Amedeo Alpi e al professor Sergio Miele, docenti dell’Università di Pisa, ateneo con il quale la Castello Banfi ha stipulato da anni una convenzione di ricerca per lo studio delle principali tematiche agronomiche; dal professor Carlo Cannella, nutrizionista, che parlerà del rapporto tra vino e salute (secondo le più recenti scoperte internazionali infatti un consumo moderato di vino è considerato un elemento importante per la prevenzione di numerose patologie) al filosofo Tullio Gregory, che tratterà del benessere dell’età moderna, che comprende anche il ruolo del vino nella nostra alimentazione, al professor Gian Tommaso Scarascia Mugnozza, presidente dell’Accademia Nazionale delle Scienze.
Questa esperienza cultural-enologica vuole essere un riconoscimento a tutti coloro che hanno contribuito all’affermazione di Castello Banfi, oggi diretta da Enrico Viglierchio, plasmando un materiale di partenza, il territorio di Montalcino, che aveva in sé grandi potenzialità, ma poco espresse e soprattutto non riconosciute a livello mondiale.
Il volume tratta di risorse naturali e genetiche (clima, suoli e paesaggi del territorio dell’azienda, la zonazione viticola, la selezione clonale del Sangiovese, la vite selvatica e le origini delle varietà coltivate), dell’evoluzione della tecnologia produttiva nel vigneto (gestione agronomica del suolo, fasi dello sviluppo aziendale nelle tecniche colturali, irrigazione, controllo delle infestanti), della valorizzazione dell’uva (i profumi del vino, il rapporto legno/vino, la cantina vista nel suo divenire), e della Social Responsibility (le certificazioni ottenute da Castello Banfi).
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