Attesa nella Grande Mela per l’assegnazione dei premi “2007 Wine Star Awards”: il 28 gennaio nella New York Public Library, la rivista cult dell’enologia americana “Wine Enthusiast”, eleggerà Carlo Ferrini “Winemaker of the Year” (enologo dell’anno) e consegnerà a John Mariani, fondatore della Castello Banfi di Montalcino, il “Lifetime Achievement” (premio alla carriera). I due prestigiosi riconoscimenti confermano ancora una volta il forte legame e l’ammirazione degli Usa per il “made in Italy” enoico, legame che da anni, ormai, vede il mercato americano come quello di riferimento per il vino italiano.
Il premio “enologo dell’anno” è andato al fiorentino Carlo Ferrini, un uomo in possesso di un talento naturale per l’enologia: uscito dall’Università di Firenze nel 1978, con in tasca una laurea in agraria, comincia immediatamente la sua esperienza professionale al Consorzio del Chianti Classico, dove rimane per oltre dieci anni, contribuendo decisamente alle linee guida del progetto “Chianti Classico 2000”, un lavoro tutto dedicato a scoprire i segreti del vitigno toscano per eccellenza: il Sangiovese. Accademico della Vite e del Vino, nel 1992 Ferrini comincia la sua carriera di consulente che lo porterà in poco più di due lustri a diventare uno degli enologi più stimati d’Italia e non solo. Nel 2000 è “enologo dell’anno” per il Gambero Rosso/Slow Food e nel 2003 riceve il medesimo riconoscimento dalla prestigiosa Associazione Italiana dei Sommelier (Ais). Oggi è consulente enologo per le più importanti aziende del Bel Paese: dalle toscane Barone Ricasoli, Brancaia, Castello di Fonterutoli, Fattoria Le Corti, Fattoria Nittardi, Poggio Bonelli (gruppo Mps), Fattoria di Petrolo, Poggio Verrano, Castello del Terriccio, Sapaio, Poliziano, Talenti, Castello Romitorio, Casanova di Neri (miglior vino del mondo per un’altra rivista cult degli Usa, “Wine Spectator”, con il Brunello di Montalcino Tenuta Nuova 2001) all’abruzzese Valle Reale, dalle siciliane Tasca d’Almerita e Donnafugata alla trentina San Leonardo dei Marchesi Guerrieri Gonzaga.
Il premio alla carriera di “Wine Enthusiast” va ad un altro italiano: John Mariani. Americano di nazionalità, ma con profonde radici italiane, nel 1950, insieme al fratello Harry, sviluppa l’attività paterna di importatore di vino oltre i confini americani, diventando negli anni ‘60 uno fra i più importanti négociant di Bordeaux e di Borgogna. Nel 1969, John rese un fenomeno da manuale di marketing il lancio negli Usa del Lambrusco delle Cantine Riunite. Questo successo lo portò a diventare il primo importatore di vini italiani negli Usa, posizione che ha detenuto per 26 anni. A metà degli anni ‘70 la svolta: Mariani diventa produttore di vino lui stesso, fondando a Montalcino la Castello Banfi e contribuendo, in misura decisiva, al successo mondiale del Brunello. Uomo di visioni strategiche quasi profetiche, nonostante l’età avanzata, continua a rappresentare un punto di riferimento per le politiche di marketing vitivinicolo più innovative.
Gli altri “2007 Wine Star Awards” di “Wine Enthusiast” sono:
Uomo del vino dell’anno: Ray Chadwick, Diageo Chateau & Estate Wines
Cantina americana dell’anno: Dfv Wines (Delicato Family Vineyards)
Cantina europea dell’anno: Symington Family Estates, Portugal
Cantina dell’anno del Nuovo Mondo: Villa Maria, Nuova Zelanda
Importatore dell’anno: E & J Gallo
Distillatore dell’anno: Casa Herradura, Brown-Forman
Venditore dell’anno: Whole Foods Market
Regione vitivinicola dell’anno: Rioja, Spagna
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