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FIPE-CONFCOMMERCIO: “NEL 2009 CHIUDONO 20.000 BAR E RISTORANTI”

“Alla fine del 2009, registreremo che, in un anno, avranno chiuso i battenti 20.000 imprese tra bar e ristoranti, parte delle quali saranno sostituite. Se questo trend continuerà, in cinque anni, usciranno dal mercato 100.000 imprese, lasciando sulla strada intere famiglie”. A denunciarlo é il presidente della Fipe (Federazione italiana pubblici esercizi), Enrico Stoppani, nell’assemblea n. 64 della Fipe-Confcommercio.

Tra le maggiori criticità del settore, la Fipe mette in evidenza “il recepimento della direttiva Bolkestein sui servizi, che di fatto rischia di sconvolgere gli assetti del settore e compromettere la qualità dell’offerta gastronomica; la riduzione dell’Iva per la ristorazione e il turismo; i ritardi di pagamento da parte della pubblica amministrazione; una revisione degli studi di settore; il problema mai risolto dei buoni pasto, strangolato tra commissioni e sconti ai datori di lavoro; l’attività di contrasto all’abuso di alcol; i canoni e le concessioni demaniali”.

In particolare, il presidente Stoppani punta il dito contro la dequalificazione del settore: “la strada per arginare l’abbassamento del livello qualitativo è quella di ricominciare a richiedere adeguate competenze, certificate a chi apre un’attività all’interno della filiera alimentare. Anche la procedura introdotta dalla sostituzione dell’autorizzazione sanitaria con la “denuncia di inizio attivita” andrebbe rivista, per garantire maggior sicurezza alimentare, alla luce anche del crescente ingresso nel nostro settore di operatori stranieri”.

Sul tema, aggiunge Stoppani, “piove sul bagnato. Incombe l’incognita Bolkestein, la direttiva servizi che impone l’obbligo agli Stati europei di comunicare alla Commissione, entro il prossimo 29 dicembre, quali regimi di autorizzazione per le attività di servizio essi intendano mantenere, con il rischio di ricevere quindi il colpo di grazia sugli aspetti di tutela, valorizzazione e promozione del settore che noi rappresentiamo”.

A tale proposito, il sottosegretario allo Sviluppo economico Stefano Saglia, assicura il suo impegno “nello scrivere insieme le regole del recepimento della direttiva europea”. “Voglio garantire a tutta la vostra categoria - ha concluso Saglia - una frequentazione assidua rispetto al lavoro che saremo richiamati a fare”.

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