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DOPO 40 ANNI, UN FILM DOCUMENTARIO RIPERCORRE IL VIAGGIO FATTO DA MARIO SOLDATI PER LA RIVISTA “GRAZIA” IN FRIULI, TERRA DI VINI E DI CONFINI: E’ “UOMINI E VINO” DI GIAMPAOLO PENCO, ANTEPRIMA NAZIONALE IL 25 GENNAIO AL “TRIESTE FILM FESTIVAL”

I vini devono avere una tradizione, perché sono gli elementi distintivi di un popolo e l’anima della convivialità, e la vigna appartiene a tutti. “…il vino genuino corrisponde in qualche modo a un atto di fede, a una religione segreta…”, scriveva Mario Soldati, e dopo 40 anni, un film documentario ripercorre il suo viaggio fatto per la rivista Grazia in Friuli Venezia Giulia, terra di vini e di confini, alla scoperta dell’enologia locale e dei suo protagonisti: è “Uomini e vino” di Giampaolo Penco, anteprima nazionale il 25 gennaio all’edizione n. 21 del “Trieste Film Festival”, un film di parole, per cercare di capire cos’è successo nel frattempo, attraverso i luoghi e le persone che hanno ereditato la memoria del passato (info: www.triestefilmfestival.it).
In “Uomini e vino” - prodotto con il supporto di Fvg Film Commission-Fondo Regionale per l’Audiovisivo e la partecipazione della sede Rai del Friuli Venezia Giulia - si parla di uomini e paesaggi, case e vino, osterie ed utopie, tradizione e mercato, dai viaggi di Mario Soldati a Slow Food. Giampaolo Penco cerca così di conoscere e valutare gli “uomini del vino”, recuperando il passato. Si incontrano i produttori di ieri e quelli di oggi: dai Felluga e i Frescobaldi, a Silvio Jermann, Josko Gravner, Edi Kante e molti altri, cercando di capire, come scriveva Soldati “… se siamo ancora in tempo, dobbiamo fare marcia indietro”.


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