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“BEVIAMO CONSAPEVOLI, UNIAMOCI PER AIUTARE A BERE MEGLIO”: A LANCIARE L’APPELLO, IL CONSORZIO DI TUTELA DEI VINI DELL’OLTREPO’ PAVESE CHE CHIEDE AIUTO ALLA RISTORAZIONE (DOVE IL VINO E’ A -30% IN ITALIA)

Il consumo di vino in ristoranti e trattorie sta calando, in tutta Italia, del 30%. Non è la crisi, ma la demonizzazione dell’alcol che mette vino e superalcolici sullo stesso piano. Da qui una richiesta alla ristorazione: un etilometro all’uscita per consentire ai clienti di godere del vino e di risalire in auto con tutte le certezze del caso. “Beviamo consapevoli, uniamoci per aiutare a bere meglio”, è la richiesta di aiuto alla ristorazione perché il vino non sia bandito nell’appello lanciato dal presidente del Consorzio di tutela dei vini dell’Oltrepò Pavese, Paolo Massone, che sembra raccogliere quanto più volte detto da WineNews, invocando una presa di coscienza collettiva: “il timore del palloncino, per non dire il terrore, sta inducendo il popolo degli amanti della cultura del gusto a rinunciare a ordinare un buon vino italiano al tavolo del ristorante”.

In Italia chi guida l’automobile, suo malgrado, condiziona molto i compagni di cena, spesso inducendo alla rinuncia della classica, tradizionale e insostituibile bottiglia di vino. “Oggi - aggiunge Massone - per evitare il rischio di risultare oltre il limite dello 0.5% di tasso alcolico nel sangue si riduce esageratamente il consumo a tavola, fino ad azzerarlo completamente, senza una vera ragione. Regna la disinformazione. Si teme persino un calice di vino”.

Di qui la proposta: “Contro il caos devono parlare i numeri e la scienza, serve un etilometro in tutte le trattorie e in tutti i ristoranti - conclude Massone - per far capire al cliente fino a che punto può spingersi in totale serenità, senza pregiudicare all’uscita né la sua sicurezza né quella degli altri. Il test del palloncino è un limite, non un impedimento assoluto. Non trasformiamo in divieto ciò che rappresenta solo un fermo invito a non esagerare”.

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