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IL CONSORZIO DEL BAROLO E DEL BARBARESCO RACCONTA LA VENDEMMIA 2010: UN’ANNATA SINGOLARE DAL PUNTO DI VISTA CLIMATICO, CHE TORNA A PREMIARE LE “GRANDI VIGNE”. BAROLO E BARBARESCO SARANNO ECCELLENTI ...

Un’annata singolare dal punto di vista climatico, la 2010, che torna a premiare le “grandi vigne” e quelle zone laddove la scelta del vitigno è stata fatta in maniera oculata tenendo conto delle esposizioni, della natura del terreno e delle variabili climatiche che caratterizzano le colline di Langa e Roero, e le rendono uniche nel panorama enologico mondiale. E’ il bilancio che il Consorzio di tutela del Barolo Barbaresco Langhe Roero ha rilevato per la campagna vendemmiale 2010.

“Per le uve a bacca bianca si è da subito evidenziata la prospettiva di ottenere vini molto freschi con acidità spiccate, ma non dannose, in modo da garantirne la durata nel tempo. Questa ipotesi trova conforto nei controlli di maturazione periodici che hanno evidenziato un leggero calo nella gradazione zuccherina, se confrontato con la vendemmia 2009, ma al contempo è emerso un quadro aromatico molto positivo, quindi è lecito attendersi vini leggermente meno alcolici dai profumi intensi.

L’Arneis e lo Chardonnay si presentano molto equilibrati forse leggermente meno corposi rispetto all’anno passato, ma con una spiccata nota di freschezza dovuta alle temperature non eccessive di inizio estate che hanno preservato il quadro acido ed aromatico da ossidazioni che si verificano spesso con le alte temperature. Lo stesso discorso lo si può estendere a tutti i bianchi della zona.

Per il Dolcetto la situazione si presenta diversificata sia per quanto riguarda l’aspetto pedoclimatico delle varie vigne, sia per le tecnica di conduzione dei vigneti stessi . Le tecniche colturali e le scelte agronomiche oculate in funzione dell’annata, hanno sicuramente giocato uno ruolo di primaria importanza per le caratteristiche finali dell’uva che è arrivata nelle cantine.

La Barbera è forse il vitigno che presenta i maggiori caratteri di variabilità nel panorama viticolo di Langa e Roero: dai risultati analitici effettuati sui campioni di uva, emergono chiaramente i vigneti ben esposti soprattutto per ciò che riguarda il quadro acido, già abbastanza spiccato per ovvi motivi genetici, ma che in annate come questa rischia di essere troppo elevato specie per le esposizioni meno favorevoli.

Il Nebbiolo, invece, ha potuto godere a pieno del mese di settembre dove il bel tempo ha compensato un leggero ritardo nella maturazione dovuto al periodo piovoso tra luglio ed agosto. Anche nella seconda metà del mese l’accumulo di zuccheri è stato crescente e costante, come rilevato dai controlli di maturazione; il quadro acido è gradualmente sceso fino ad arrivare a valori molto accettabili. La maturazione delle componenti fenoliche, essenziali per garantire il corpo e l’attitudine all’invecchiamento, è ottimo. Indubbiamente il Nebbiolo ha risposto in maniera sublime anche quest’anno dimostrando ancora una volta che la nostra zona è la sua culla, il suo habitat naturale. E’ dunque giusto attendersi che le denominazioni costituite da Nebbiolo possano essere eccellenti.

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