02-Planeta_manchette_175x100
Consorzio Collio 2024 (175x100)

EVITARE I DRINK DURANTE LA SETTIMANA PER CONCEDERSELI SOLO NEL WEEKEND? PESSIMA IDEA! ANCHE SE LA QUANTITA’ DI ALCOL INGERITA RISULTA MINORE, IL TROPPO ALCOL TUTTO INSIEME AUMENTA IL RISCHIO D’INFARTO. A DIRLO UNA RICERCA DELL’UNIVERSITA’ DI TOLOSA

Pessima idea quella di evitare i drink durante la settimana per concederseli solo nel weekend. In questo modo si pensa di limitare il consumo di alcolici, ma secondo un recente studio dei ricercatori francesi dell’Università di Tolosa, questa abitudine rischia di fare più danni rispetto a un consumo regolare e costante.

Lo studio, pubblicato sul giornale scientifico “Bmj”, ha confrontato le abitudini in fatto di alcolici degli uomini di mezz’età in 3 città francesi con i coetanei di Belfast (Irlanda del Nord), esaminandone anche gli effetti sulla salute. Ebbene, se i primi bevono di più in generale (circa 30 unità di alcol a settimana), i secondi - che pure si limitano a 22 unità - corrono un rischio doppio di infarto o di morire per un attacco cardiaco. E questo non perché la dieta dei francesi sia più sana. Infatti gli uomini d’Oltralpe presentavano valori di pressione più alta, soffrivano più di diabete e avevano gli stessi livelli di colesterolo degli irlandesi. La differenza più significativa, spiegano i ricercatori, sta nel modo di bere: i francesi consumano alcolici (soprattutto vino) poco e spesso nel corso della settimana, e questo sembra avere un effetto protettivo per il cuore. Gli irlandesi, invece, concentrano la maggior parte del loro consumo di alcolici in un paio di giorni nel weekend, in cui decisamente alzano il gomito. Un approccio molto più dannoso rispetto a quello francese, perché costringe l’organismo a metabolizzare all’improvviso una gran quantità di alcol, producendo una sostanza chimica che favorisce, di fatto, il restringimento dei vasi. Non solo: le sbornie regolari del fine settimana favoriscono l’accumulo di grasso addominale, collegato a cardiopatie, diabete e forme di tumori.

Copyright © 2000/2024


Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit


Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024

Altri articoli