Per gli antichi popoli andini la Chakana, ovvero la “croce quadrata”, era il simbolo dell’universo, inteso come forza creatrice del sole e della terra. Una croce legata a doppio filo al calendario stellare, in grado di stabilire con le sue leggi i cicli e le dinamiche dell’agricoltura. Insomma, un insieme di misticismo e concretezza, tipico di molti insegnamenti legati alla terra, che rivivono oggi in questa azienda dal paesaggio inarrivabile. Più o meno 300 ettari dislocati tra i territori di Agrelo e Lujan de Cuyo, a poco meno di mille metri sul livello del mare e trentaquattro chilometri da Mendoza. Tra le varietà allevate non manca il Malbec, naturalmente, il Cabernet Sauvignon e la Bonarda ma c’è anche Merlot, Petit Verdot, Syrah, Tannat e Sauvignon Blanc. E proprio dalla varietà principe del Paese nasce questo vino piuttosto riuscito che oltre ad una certa dolcezza di frutto esprime sensazioni speziate (pepe) e venature di menta appassita. In bocca è articolato, succoso e profondo, dal finale aromaticamente interessante. Consulenza enologica di Alberto Antonini.
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