Gli Usa camminano, l’Italia resta in testa con una buona andatura, ma altri, come la Francia, corrono veloci e recuperano terreno. È la fotografia del primo quadrimestre 2018 delle importazioni di vino negli States, scattata dall’Italian Wine & Food Institute sui dati dell’Us Departement of Commerce.
Nel complesso, gli Stati Uniti hanno importato 3,1 milioni di ettolitri (-4,3% sul 2017), per 1,5 miliardi di dollari, con una robusta crescita in valore (+11,3%). In questo quadro, l’Italia, che sui vini fermi imbottigliati resta leader tra i Paesi stranieri, con una quota di mercato del 26,3% in volume e del 31% in valore, ha fatto leggermente meglio della media, con una sostanziale stabilità nelle quantità spedite in Usa (+0,7%, per 838.270 ettolitri), ed una buona crescita in valore (+11,7%, per 428,9 milioni di dollari).
Tra i competitor, però, spicca in positivo la performance della Francia, che cresce più del doppio del Belpaese: +14,2% in volumi (476.980 ettolitri) e +26% in valore (347,5 milioni di euro), la crescita più alta in assoluto.
Ma c’è anche chi fa nettamente peggio. Se il Cile perde lo 0,4% in volume (515.530 ettolitri) ed il 4,2% in valore (91 milioni di dollari), l’Argentina e l’Australia crollano: il Paese sudamericano segna -24,3% in quantità (165.940 ettolitri) ed il -6% in valore (79,5 milioni di dollari), l’Australia tracolla con un -27,7% in volumi (526.520 milioni di ettolitri) e del -16,6% in valore (106 milioni di dollari). Da segnalare anche il boom della Nuova Zelanda, che cresce del 17,9% in volume, (arrivato a 305.690 ettolitri) e del 25,7% in valore, a 174,3 milioni di dollari.
Nell’analisi del Wine & Food Institute, guidato da Lucio Caputo, come sempre, capitolo a parte per gli spumanti, con le bollicine del Belpaese cresciute del 16,5% in volume (247.330 ettolitri) e del 31,3% in valore (140,8 milioni di dollari), con una quota di mercato che tocca il 63,1% in volume, ed il 43,4% in valore.
Nel complesso, dunque, numeri confortati in un mercato fondamentale per il vino italiano, che da solo vale un quarto delle nostre esportazioni, nel 2017 1,86 miliardi di dollari, secondo i dati dell’Ice, che non a caso ha scelto proprio gli States come primo target della campagna istituzionale “Italian Wine - Taste the Passion”, in corso, con un investimento di 8 milioni di euro.
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