Vini impeccabili, splendidi in certi casi, ma anche capaci di chiaroscuri, sfumature, slanci non comuni. Un fascino condiviso, capace di coinvolgere critici, degustatori e semplici consumatori. La quadratura del cerchio, insomma. Questo il ritratto odierno e sintetico di Tasca d’Almerita, cinque tenute in alcuni degli angoli più belli della Sicilia (Fondazione Whitaker, Tenuta Tascante, Tenuta Regaleali, Tenuta Capofaro, Sallier de La Tour, oltre 380 ettari di vigneto per una produzione media che supera i 3.200.000 di bottiglie), ma la storia aziendale parte da molto lontano. Esattamente dal 1830, anno in cui i fratelli Carmelo e Mastrogiovanni Tasca acquisirono l’ex feudo Regaleali, al confine tra le province di Palermo e Caltanissetta. Sempre a proposito di storia, nel 1984 Giuseppe Tasca d’Almerita decise di celebrare i 50 anni di matrimonio con la moglie Franca con un vino che raccontasse la storia di famiglia e della Tenuta. È nell’unicità della composizione varietale il segno del suo romanticismo. Il bianco è infatti ottenuto dalla sicilianissima Insolia e dal francese Sauvignon, una selezione presente in una vigna a Regaleali dalla fine della Prima Guerra Mondiale. Ecco il Nozze d’Oro, che nella versione 2015, esprime profumi di frutta esotica e fiori di zagara ad accompagnare un sorso piacevolmente sapido, lungo e non privo di dinamismo, di grande stoffa e persistenza nel finale.
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