“Non ci sono le condizioni per assicurare ad espositori e ai partecipanti un evento di livello internazionale nel solco della storia di Vinitaly. La professionalità e l’autorevolezza di Veronafiere vanno convogliate verso iniziative di rilancio del settore”. Parole di Piero Mastroberardino, presidente del Gruppo Vini di Federvini e dell’Istituto del Vino Italiano di Qualità - Grandi Marchi, che, come anticipato ieri da WineNews, rompe gli indugi e “al termine di un’ampia consultazione, tenendo conto della rilevanza che l’appuntamento di Vinitaly 2020 rappresenta per le aziende e per il settore vitivinicolo nazionale, invita Veronafiere a continuare la riflessione per ripensare l’evento in una modalità diversa, compatibile con il mutato scenario globale”.
Invito che arriva dopo che anche la Fivi (Federazione Italiana Vignaioli Indipendenti) aveva chiesto a Vinitaly di saltare il 2020 e pensare già al 2021, e, nonostante le rassicurazioni di Veronafiere, che ha scritto agli espositori spiegando che si sta facendo di tutto per garantire “la massima efficacia possibile alla manifestazione”, “con le attività organizzative, anche di tipo straordinario”, e che verranno svolte verifiche costanti nei prossimi giorni, “con l’obiettivo concreto e prioritario di salvaguardare e mettere a frutto gli investimenti” delle imprese.
In ogni caso, sottolinea Federvini, “gli scenari che la diffusione del coronavirus Covid-19 sta ponendo sotto gli occhi di tutti rendono assai improbabile una soluzione a breve termine. I collegamenti internazionali, se prima erano di fatto azzerati, oggi sono persino formalmente inibiti. La ristorazione, canale di elezione per i nostri vini, è ormai anche normativamente inattiva. La disponibilità degli operatori esteri a venire in Italia, anche per i mesi a venire, è difficile che possa essere riacquista velocemente. In ogni caso, è evidente che ci sarà un dopo emergenza, e allora sarà necessario che tutti si facciano trovare pronti”.
“Superato l’isolamento legato al contagio, sarà necessario ripartire con eventi di tipo istituzionale, che richiamino l’attenzione sul rilancio del comparto, allo scopo di superare le forti criticità in atto. Sono convinto - prosegue Piero Mastroberardino - che potremo raccogliere, con Veronafiere, gli sforzi che il Governo e il Parlamento stanno compiendo in queste ore per il sostegno alle filiere del Made in Italy”.
Va messa in atto, secondo Federvini, una strategia che veda coinvolte nell’immediato le parti istituzionali e a seguire nuovamente gli operatori, una volta ristabilite condizioni commerciali e competitive sostenibili.
Una presa di posizione importante che arriva da quella che è considerata la “Confindustria del vino”, e che mette insieme “un’ampia rappresentanza dei produttori di vini, liquori, acquaviti e aceti e di Aceto Balsamico di Modena Igp”, federazione nata nel 1917, per “la tutela degli interessi e l’assistenza della categoria in tutte le sedi istituzionali, nazionali, comunitarie ed internazionali”.
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