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LO SCENARIO

Multicanalità, on line e brand, nel futuro del vino. Ma la solidità finanziaria è una criticità

L’analisi sull’impatto del Covid-19 firmata da Lorenzo Zanni e Andrea Golia dell’Università di Siena a “Wine & Siena”
ANDREA GOLIA, COVID, FUTURO, ITALIA, LORENZO ZANNI, THE WINE HUNTER, UNIVERSITÀ DI SIENA, vino, WINE & SIENA, Italia
Multicanalità, on line e brand, nel futuro del vino. La solidità finanziaria è criticità

Pur con tante differenze tra azienda ed azienda, e con rarissime eccezioni in positivo, è un dato di fatto che la pandemia abbia dato un duro colpo al vino italiano in termini economici, con un settore che, come un pugile suonato, cerca di appellarsi alla sua forza e alla sua grinta per rimanere in piedi. Eppure, dal 2020 segnato dalla pandemia, emergono conferme e novità che possono aiutare le imprese a navigare lungo questo 2021 che sarà complesso e forse ancora più delicato da gestire dell’anno passato. E proprio l’impatto del Covid-19 e le evidenze che ne sono emerse sono argomento di un’indagine di Lorenzo Zanni e Andrea Golia del Dipartimento di Studi Aziendali e Giuridici dell’Università di Siena, illustrato a “Wine & Siena”, evento in versione digital sulla piattaforma The WineHunter Hub di Helmuth Köcher.
Indagine che ha preso a campione 100 cantine di Toscana, una delle Regioni più rappresentative del vino italiano, con spunti e riflessioni che, dunque, possono valere in generale per tutto il settore: in generale, i mercati esteri si sono confermati fondamentali per resistere alla crisi (le esportazioni di vino, infatti, secondo i dati Istat analizzati da WineNews, nei primi 10 mesi del 2020 sono diminuite ma non crollate, con un -3,4% sul 2019), tanto che diverse imprese hanno cercato di aprirne di nuovi anche nel 2020, con tante che hanno investito anche in tutto quello che è digitale.
Nel dettaglio, le azioni più gettonate per rispondere al quadro disegnato dalla pandemia, sono state il potenziamento dei canali di vendita on line, ma anche la ristrutturazione finanziaria delle imprese, soprattutto, dove è stato possibile, ricorrendo a strumenti di autofinanziamento. E se sono stati esplorati canali innovati e nuovi prodotti e servizi (come le degustazioni on line, per esempio), grande attenzione è stata riservata anche alla ristrutturazione del credito nei confronti delle banche. Difficile tracciare scenari futuro, anche perchè la capacità di risposta alla crisi è dipesa e dipende molto sia dalle dimensioni delle cantine, sia che dal modello di impresa stessa. In ogni caso, due delle direttrici più importanti saranno il potenziamento delle strategie legate, da un lato, al brand aziendale, e dall’altro a quello del territorio. Per i più, i canali dell’on line e del digitale diventeranno ancora più importanti, e sebbene in molti ritengano che questo scenario sia congiunturale e non strutturale, secondo tanti la pandemia ha cambiato comunque i comportamenti dei consumatori, tanto che una delle cose più importanti sarà quella di investire in strategie legate alla sostenibilità e a tutto ciò che è green.

Altro aspetto determinante, per i produttori di vino, sarà quello di riselezionare alcuni attori della filiera, in uno scenario cambiato sia dai fallimenti di alcuni che non sono riusciti o non riusciranno a resistere all’impatto economico del Covid-19, sia da processi di aggregazione e acquisizione che sembrano destinati ad intensificarsi. Ma tante sono le criticità con cui le imprese del vino di Toscana e d’Italia dovranno fare i conti. A partire dalla tenuta finanziaria del comparto del vino, che storicamente è molto sbilanciato sulla patrimonializzazione, e spesso esposto sul fronte della liquidità.

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