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POLITICA EUROPEA

A Strasburgo in gioco il futuro del vino: ore decisive per il voto sul “Beating Cancer Plan” Ue

De Castro: “fiducia per nostri emendamenti su differenza tra consumo e abuso”. Kyriakides (Salute): “non prendiamo di mira cultura gastronomica”
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L’Europarlamento di Strasburgo in sessione plenaria

Sono ore cruciali per il vino italiano ed europeo: in questi minuti si sta per chiudere la discussione sulla relazione della Commissione Beca sul “Beating Cancer Plan”, che condivisa nella sua missione principale, quella di sconfiggere il cancro, il male del secolo, potrebbe penalizzare fortemente il settore del vino se passasse così com’è, ovvero senza la distinzione tra uso e abuso di alcol, e con la raccomandazioni di inserire avvisi sui rischi per la salute come sulle sigarette, di aumentare la fiscalità e di limitare fortemente i fondi per la promozione di un prodotto come il vino, che pure è tanto importante da un punto di vista economico, culturale, paesaggistico ed identitario, per tanti grandi Paesi Ue. E, in particolare, per quelli affacciati sul Mediterraneo, come Italia, Spagna, Francia, ma non solo. I cui parlamentari, non per caso sono quelli che, in grande maggioranza, appoggiano gli emendamenti presentati dagli italiani Paolo de Castro ed Herbert Dorfmann, che hanno come obiettivi principali proprio quelli di ristabilire la differenza tra consumo e abuso, ed evitare il “warning in etichetta”.
“Sono abbastanza fiducioso, c’è un largo consenso, dobbiamo arrivare a 355 “sì” perchè passino, ma dovremmo farcela”, spiega, a WineNews, dalla plenaria di Strasburgo lo stesso Paolo De Castro. “In questi minuti sta finendo il dibattito, stasera dalle ore 20 ci sarà il voto sugli emendamenti, e i risultati su questi li conosceremo domattina alle ore 9. Nella giornata di domani, poi, ci sarà il voto definitivo sul lavoro della Commissione Beca. Che, va detto, nel complesso è buono e mira ad un obiettivo importantissimo come la sconfitta del cancro, ed è frutto del grande lavoro di tanti colleghi eurodeputati in questi due anni. Ma, al suo interno, c’è questa questa posizione sul vino e gli alcolici che va cambiata, e gli emendamenti De Castro-Dorfmann, che sono “chirurgici” e sostenuti da tanti parlamentati, 155, soprattutto dei Paesi mediterranei, dove c’è la cultura del consumo moderato di vino, mirano proprio a migliorare questo testo”. Che, va ricordato, metterà nero su bianco delle raccomandazioni a cui poi dovranno seguire gli atti legislativi, e quindi niente, in ogni caso, sarà automatico. Ma certo è che se il testo passasse così come è, senza emendamenti, si aprirebbe una prospettiva davvero oscura e difficile per il mondo del vino.

Ma, anche se la preoccupazione è tangibile e resta elevata, nella filiera (da Alleanza delle Cooperative Italiane ad Assoenologi, da Confagricoltura a Cia/Agricoltori Italiani, da Copagri, a Federvini, da Federdoc ad Unione Italiana Vini - Uiv, che ha stimato un primo potenziale danno da oltre 5 miliardi di euro, da Coldiretti a Filiera Italia), che ha sollecitato a più riprese le Istituzioni italiane ed europee, il fronte a sostegno degli emendamenti migliorativi sembra largo e consente di guardare con fiducia alle prossime ore. Perchè se gli emendamenti sono presentati da Paolo De Castro, espressione del Pd e coordinatore del Gruppo Socialisti & Democratici in Commissione Agricoltura del Parlamento Europeo, ed Herbert Dorfmann, del Südtiroler Volkspartei e nel Partito Popolare Europeo, il sostegno è trasversale.
“Il cancro è la malattia di questo secolo”, ma dobbiamo evitare i facili slogan: il consumo responsabile di vino è cosa ben diversa dall’abuso di alcol”, ha detto Chiara Gemma, europarlamentare del Movimento 5 Stelle, in plenaria, dove ha aggiunto: “servono misure concrete, maggiori investimenti nella ricerca e basta disuguaglianze nei trattamenti terapeutici, tutti devo avere le stesse opportunità di cura, in particolare i bambini”.
“Dal punto di vista del Governo francese, le menzioni addizionali, sulle etichette di vino, tipo le raccomandazioni sanitarie come quelle di cui parla l’Oms non sembrano essere necessarie”, ha detto, invece, il Ministro dell’Agricoltura francese, Julien Denormandie, rispondendo ad una domanda dell’eurodeputato Pietro Fiocchi (Fratelli d’Italia e Gruppo dei Conservatori e dei Riformisti Europei) sulla posizione della presidenza di turno Ue, in mano alla Francia. “Questa è la posizione nazionale - ha puntualizzato Denormandie in un’audizione in Commissione Ambiente - gli eurodeputati faranno le loro scelte”.Tutte da interpretare, invece, le parole della Commissaria Ue alla Salute, Stella Kyriakides: “non c’è alcuna intenzione di prendere di mira una cultura gastronomica, il nostro lavoro sarà basato su dati scientifici. L’Europa - ha spiegato - ha il livello più elevato di consumo di alcol al mondo e può causare diversi tipi di cancro, ecco perchè abbiamo incluso un chiaro obiettivo nel nostro piano per raggiungere una riduzione di almeno il 10% nel consumo di alcol, come sostenuto dall’Oms”.
Una partita ancora tutta da giocare, in cui saranno decisive le prossime ore.

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