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DATI ICQRF

Nelle cantine del Belpaese, al 31 luglio 2022, sono stoccati 43,6 milioni di ettolitri di vino

Cantina Italia: il 50,6% è Dop, il 27,8% Igp. In Veneto il 22,3% di tutte le scorte, il Prosecco vale il 7,5% di tutto il vino Do e Ig
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Cantina Italia, la situazione al 31 luglio 2022

Nelle cantine del Belpaese, al 31 luglio 2022, sono stoccati 43,6 milioni di ettolitri di vino, 3,8 milioni di ettolitri di mosti e 51.108 ettolitri di vino nuovo ancora in fermentazione. Come rivelano i dati di “Cantina Italia”, il report redatto dall’Icqrf, sulla base dei dati contenuti nei registri telematici del vino, sul 31 luglio 2021, il valore delle giacenze è superiore sia per i vini (+3,7%) che per i i mosti (+22,1%), mentre, sul 30 giugno 2022, le giacenze sono in calo sia per i vini (-7,6%) che per i mosti (-17%). Il 55% del vino, come di consueto, è detenuto nelle regioni del Nord, prevalentemente nel Veneto, il 50,6% dei vini è a Dop, il 27,8% a Igp e i vini varietali costituiscono l’1,4% del totale, mentre il 20,2% è rappresentato da altri vini. Le giacenze di vini a Indicazione Geografica sono molto concentrate: 20 denominazioni su 526 contribuiscono al 56,9% del totale delle giacenze.

Le scorte di vini Dop ammontano a 22 milioni di ettolitri, quelle di vini Igp a 12,1 milioni di ettolitri, i vini da tavola a 8,8 milioni di ettolitri ed i varietali i restanti 618.000 ettolitri. Dietro al Veneto, che detiene il 22,3% di tutte le giacenze di vino del Paese, pari a 9,7 milioni di ettolitri, tra le Regioni troviamo la Puglia (5,2 milioni di ettolitri), la Toscana (4,9 milioni di ettolitri), l’Emilia Romagna (4,8 milioni di ettolitri), il Piemonte (3,9 milioni di ettolitri), la Sicilia (3 milioni di ettolitri), l’Abruzzo (2,3 milioni di ettolitri), la Lombardia (2,1 milioni di ettolitri), il Trentino Alto Adige (1,8 milioni di ettolitri) ed il Friuli Venezia Giulia (1,4 milioni di ettolitri).

Guardando ai vini a denominazione, gli stock maggiori sono di Prosecco, che vale il 7,5% di tutto il vino Do e Ig (2,5 milioni di ettolitri), quindi l’Igp Puglia (6,5% e 2,2 milioni di ettolitri), il Sicilia Dop (3,9% e 1,3 milioni di ettolitri), Toscana Igp (3,9% e 1,3 milioni di ettolitri), Salento Igp (3,7% e 1,2 milioni di ettolitri), Montepulciano d’Abruzzo (3,7% e 1,2 milioni di ettolitri), Terre Siciliane Igp (3,4% e 1,1 milioni di ettolitri), Veneto Igp (3% e 1 milione di ettolitri), Chianti (2,9% e 1 milione di ettolitri), Delle Venezie (2,6% e 900.000 ettolitri), Chianti Classico (2,2% e 750.000 ettolitri), Rubicone (2,1% e 700.000 ettolitri), Emilia Igp (1,6% e 550.000 ettolitri), Valpolicella Ripasso (1,6% e 540.000 ettolitri), Franciacorta (1,6% e 530.000 ettolitri), Barolo (1,5% e 495.000 ettolitri), Verona Igp (1,4% e 490.000 ettolitri), Conegliano Valdobbiadene Prosecco (1,4% e 470.000 ettolitri), Tre Venezie Igp (1,2% e 425.000 ettolitri) e Soave (1,2% e 404.000 ettolitri).

A livello regionale, il 24,4% dei vini a Dop/Igp del Belpaese è detenuto dalle cantine del Veneto, il 12,9% da quelle della Toscana, l’11% da quelle della Puglia, l’8,6% da quelle del Piemonte, il 7,7% da quelle della Sicilia, quindi Emilia Romagna (7%), Abruzzo (5,2%), Alto Adige (4,9%), Lombardia (4,9%) e Friuli Venezia Giulia (3,5%).

La maggior parte dei mosti italiani è detenuto nelle regioni del Nord (55%) e del Sud (36%) Italia. Due regioni detengono il 61,3% dei mosti: la Puglia (32,7%) e l’Emilia-Romagna (28,6%). Su luglio 2021, le giacenze di vini Dop sono aumentate del +2,3% e quelle di vini Igp del +7,7%, mentre le scorte dei vini da tavola crescono del +2%. Su giugno 2022, le scorte di vini Dop calano, invece, del -7,8%, quelle di vini Igp del -7,8%, e i vini da tavola del 6,8%.

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