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POLITICA EUROPEA

Ue, salvi i fondi per la promozione di vino e carni rosse. Lo annuncia Alleanza delle Cooperative

Piccinini: “respinto il tentativo della Commissione di rivedere i criteri. Maggioranza schiacciante, con i “no” di Italia, Francia e Spagna”
CARNI ROSSE, PROMOZIONE, UE, vino, Italia
Ue, salvi i fondi per la promozione di vino e carni rosse

Un grande sospiro di sollievo, per ora, per i produttori di vino e di carni rosse italiani, che sono salvi almeno sul fronte dei fondi promozione, dopo la votazione del Comitato degli Stati Membri sul Programma di Lavoro Annuale per la promozione dei prodotti agroalimentari, avvenuta oggi a Bruxelles. “Il tentativo maldestro della Commissione di revisionare in modo surrettizio i criteri di valutazione contenuti nel Programma di lavoro annuale della politica di promozione agricola per l’annualità 2023 è stato respinto. Con una maggioranza schiacciante, che ha registrato il voto contrario di Italia, Francia e Spagna, è stata respinta una proposta estremamente pericolosa che avrebbe di fatto penalizzato i progetti di promozione per carni, salumi e vino”, ha detto il presidente Alleanza Cooperative Agroalimentari, Carlo Piccinini. “Non è la prima volta - prosegue Piccinini - che i servizi della Commissione provano ad anticipare in via amministrativa orientamenti politici ancora in discussione e certamente distonici rispetto al vigente assetto regolatorio. Ora la Commissione dovrà prendere atto della contrarietà espressa e riformulare di conseguenza il programma di lavoro, attenendosi in modo stringente a quelli che sono i principi di una sana politica di promozione”. Sull’esito della votazione, secondo Piccinini, si tratta di un segnale che mostra come “in Europa qualcosa sta cambiando”. “A questo riguardo “esprimiamo un vivo apprezzamento - commenta il presidente Alleanza Cooperative Agroalimentari - per il nuovo approccio che il Ministro dell’Agricoltura e della Sovranità Alimentare Francesco Lollobrigida ha inteso imprimere alla posizione del Governo Italiano in sede Ue. Il rifiuto di posizione ideologiche precostituite sembra finalmente entrare di scena nella sensibilità degli Stati membri. Confidiamo che questo sia il primo segnale di una necessaria inversione di tendenza a tutela dei prodotti agroalimentari europei e delle eccellenze italiane, di cui la cooperazione è leader”, ha concluso il presidente Piccinini.

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