Nonostante l’incremento del costo della vita stia colpendo gran parte degli italiani, i consumatori che amano il vino sono più propensi a non rinunciare al piacere di mangiare e bere fuori casa, e per quanto riguarda le specifiche categorie di bevande, il 40% dei consumatori preferisce il vino come drink, una tendenza tutta italiana, che fa del vino la categoria beverage più amata dopo birra e aperitivi. Una categoria trainata dal vino fermo, scelto da 3 consumatori su 4 (75%), seguito dalle bollicine (44%) e dai vini da dessert (28%), al secondo e al terzo posto. Inoltre, il 53% dei consumatori dichiara di bere esclusivamente vino fermo, e mai le bollicine. Ecco gli atout della ricerca sul consumo di vino fuori casa in Italia, firmata da Cga by NielsenIQ, ed oggi presentata in “Milano Wine Week”.
Per il 60% dei wine lover uscire per mangiare e bere fuori casa rimane una priorità fondamentale, ed il 71% frequenta locali con una continuità uguale o maggiore rispetto a 3 mesi fa, spendendo la stessa cifra, o addirittura superiore. In Italia il consumatore di vino è alto-spendente, con un reddito medio familiare superiore ai 38.000 euro, paga mensilmente una cifra media di 103 euro per mangiare e bere fuori casa e si colloca prevalentemente nella fascia d’età degli over 55 (44%), il 62% frequenta settimanalmente i locali e vive generalmente in grandi aree urbane (69%). Secondo la ricerca Cga by NielsenIQ, prima di scegliere un calice di vino, gli italiani controllano, in primis, la provenienza, elemento di garanzia per la qualità del prodotto selezionato: la Regione (37%) e il Paese d’origine (32%) si collocano al primo e al secondo posto, seguiti subito dopo dalla reputazione (23%). Dall’analisi emerge anche che gli italiani (88%) sono i primi consumatori, a livello mondiale, a prediligere i vini del proprio Paese, seguiti da Nuova Zelanda (85%) e Francia (78%). Inoltre, tra i cultori del vino, più di un terzo (37%) indica la qualità del prodotto come caratteristica imprescindibile per la scelta del proprio drink (il 7% in più sul consumatore medio). Fattore meno rilevante per definire un vino di qualità è il prezzo, che si posiziona solamente al sesto posto (19%), e non influisce in maniera consistente.
“Concedersi un calice di vino fuori casa è un piacere a cui gli italiani non vogliono rinunciare. Tuttavia oggi, nonostante il carovita, i consumatori tendono a dare priorità alla buona qualità rispetto a tutto il resto, e quando si tratta di vino la buona qualità è determinata dal luogo di produzione”, commenta Daniela Cardaciotto (Cga by NielsenIQ). “Il vino rientra nella top tre delle categorie di bevande preferite dagli italiani fuori casa, in cui emerge chiaramente che il vino fermo sia il drink più amato. Tuttavia non è da sottovalutare nemmeno la diffusione dello spumante, che rientra tra gli ingredienti principali di numerosi cocktail, scelti ogni giorno dagli italiani”.
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