Tra passione e blasone, “dopo 74 anni” uno dei nobili più famosi d’Italia, e non solo, spesso presente nelle cronache aristocratiche e mondane e sempre più spesso anche in quelle del vino, come “testimonial” della Bolgheri dei suoi avi di cui tramanda il passato (con lo sguardo sempre rivolto al futuro, come ci ha raccontato in passato su WineNews), non sfugge al suo destino, e diventa produttore di vino, in prima persona: è Gaddo della Gherardesca, che, dopo qualche esperimento in passato e piccoli produzioni destinate a famiglia ed amici, fa sul serio, a partire proprio dalla sua Bolgheri, oggi territorio-icona del vino mondiale, che alla famiglia della Gherardesca deve l’intuizione della sua vocazione e l’inizio della sua fortuna enologica. Ma non solo, perché il progetto enoico del Conte, da rumors WineNews, e di cui presto sentiremo parlare - sarà svelato in maggio al Castello di Castagneto Carducci, la storica dimora di famiglia, con le antiche cantine - non si fermerà alla produzione del suo “rosso” del cuore, il Bolgheri Doc, ovviamente, ma guarderà anche ad altri territori-simbolo del vino italiano (Montalcino, la terra del Brunello).
La passione di Gaddo della Gherardesca è quella che vede i suoi antenati pionieri di un’agricoltura moderna a Bolgheri e precursori del successo dei vini bolgheresi nel mondo, da quando, nell’Ottocento, piantarono i primi vigneti ed iniziarono ad inviare partite di vino in tutta Europa. All’albero genealogico dei Della Gherardesca appartengono illustri personaggi e la loro storia millenaria si lega a molte delle nobili e più famose famiglie di Bolgheri, e non solo, ed ai suoi simboli più famosi: dal Viale dei Cipressi “che a Bólgheri alti e schietti, van da San Guido in duplice filar”, il primo dei quali fu piantato dal Conte Guido Alberto della Gherardesca nei primi Anni Venti dell’Ottocento, e resi per sempre celebri dal grande poeta Giosuè Carducci, al Castello di Castagneto Carducci e del Conte Ugolino della Gherardesca, protagonista di uno dei Canti più famosi della “Divina Commedia” del Sommo Poeta Dante Alighieri, dall’antica Torre di Donoratico, tra i vigneti bolgheresi e il mare, agli ettari ed ettari di natura incontaminata, tra vigne del Bolgheri Doc, riserva di caccia, rovine archeologiche, castelli ed eremi medievali e vedute mozzafiato sulla costa Toscana, cuore del “grande feudo” dei della Gherardesca da tempi immemorabili, fino ad oggi.
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