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LA NOVITÀ

Masi Agricola diventa Società di Benefit, ed adotta amministrazione a “controllo monistico”

Il via libera dall’assemblea dei soci, che ha approvato anche una nuova modalità per votare le nomine del Consiglio di Amministrazione
MASI, VALPOLICELLA, Italia
Masi Agricola è una delle realtà di riferimento della Valpolicella

Masi Agricola, società quotata su Euronext Growth Milan (la cui maggioranza è nelle mani dei fratelli Sandro, Bruno e Mario Boscaini, con una quota del 24,49% a testa) e tra i leader italiani nella produzione di vini premium, tra i simboli della Valpolicella Classica e dell'Amarone, presente in 140 Paesi, con una quota export del 72% del fatturato complessivo ed un fatturato, nel 2022, di 75 milioni di euro, diventa società benefit. Lo ha comunicato la stessa azienda (mentre, intanto, va avanti lo scontro con Renzo Rosso, che, con la sua Red Circle Investiments, detiene il 10% delle azioni), dopo che l’Assemblea dei Soci, tenutasi in presenza nella Tenuta Serego Alighieri, con una partecipazione di oltre il 94,756% del capitale sociale, ha approvato a larga maggioranza dei soci presenti, pari al 84,748% del capitale sociale di Masi (89,439% delle azioni rappresentate in Assemblea), l’adozione dello status di società benefit e la modifica dell’articolo 3 dello Statuto al fine di integrare l’oggetto sociale con ulteriori attività aventi finalità di beneficio comune, legate alla promozione della crescita delle proprie persone, alla promozione e valorizzazione dei prodotti, alla promozione della cultura veneta, alla salvaguardia, alla cura e al recupero del patrimonio paesaggistico, del territorio e dell’ambiente.
Con l’espressione Società Benefit si definiscono quelle realtà che nell’esercizio di un’attività economica, oltre allo scopo di dividerne gli utili, perseguono una o più finalità di beneficio comune e operano in modo responsabile, sostenibile e trasparente nei confronti di persone, collettività, territori e ambiente, beni e attività culturali e sociali, enti e associazioni e altri portatori di interesse. Una tendenza che sta coinvolgendo tante cantine importanti, da Avignonesi, firma del Vino Nobile di Montepulciano, alla cantina Perlage Winery, della famiglia Nardi, a Farra di Soligo, in terra di Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore Docg, alla griffe irpina Feudi di San Gregorio; dalla Cantina Pizzolato, realtà veneta leader nel segmento del biologico, alla Cantina Cielo e Terra, che nasce in Veneto dall’unione della famiglia Cielo e dei viticoltori delle Cantine dei Colli Berici; da Tasca d’Almerita, storica realtà vitivinicola siciliana, a Podere La Pace, boutique winery sulla Costa Toscana. Ed ancora Ricci Curbastro, prima Società Benefit in Franciacorta, e la trevigiana Cecchetto.
Inoltre, sempre a larga maggioranza dei soci presenti in Assemblea, pari al 84,385% del capitale sociale di Masi (89,055% delle azioni rappresentate in Assemblea), l’adozione del modello di amministrazione e controllo monistico, sistema che risulta più funzionale alle esigenze di Masi e a supportarne gli obiettivi strategici e di crescita, nonché a favorire l’engagement con gli azionisti e gli altri stakeholder, in quanto caratterizzato, data la coincidenza delle funzioni di amministrazioni e controllo in un unico organo, da una semplificazione della struttura organizzativa, degli iter decisionali e di monitoraggio e dei relativi flussi informativi, nonché da una maggior efficienza della gestione e dei controlli. Inoltre è stata approvata, a larga maggioranza dei soci presenti in Assemblea, pari al 84,385% del capitale sociale di Masi (89,055% delle azioni rappresentate in Assemblea), la modifica del meccanismo di voto applicabile per la nomina del Cda, che consiste in un innovativo sistema di voto basato, non sulla presentazione di liste bloccate, bensì sulla presentazione - da parte dei soci che, da soli o insieme ad altri azionisti, siano complessivamente titolari di azioni rappresentanti almeno il 7,5% o del consiglio di amministrazione uscente uscente - di proposte di candidati, su ciascuna delle quali - ossia su ogni singolo candidato proposto - l’Assemblea procede a esprimere il proprio voto. Approvata, infine, a larga maggioranza dei soci presenti in Assemblea, pari al 84,385% del capitale sociale di Masi (89,055% delle azioni rappresentate in Assemblea), alcune modifiche statutarie nell’ottica di ottimizzare e razionalizzare talune regole organizzative e di funzionamento della Società, nonché al fine di recepire alcune indicazioni fornite da Borsa Italiana Spa.
Le delibere assunte dall’Assemblea si inseriscono nel Progetto di sostenibilità “Masi Green Governanc” elaborato dalla Società per l’implementazione di un sistema di governance più efficiente e in linea con i migliori standard internazionali (“Progetto Masi Green Governance” o “Mgg”). Il Progetto Masi Green Governance, spiega una nota, consente a Masi di proseguire nella ricerca della piena sostenibilità avviando un percorso di integrazione dei fattori Esg nei processi decisionali -attraverso la modifica del proprio oggetto sociale - e nella stessa struttura di governo - tramite il passaggio al modello monistico. Il Progetto “Mgg” si articola in tre aree: Environmental - Sostenibilità ambientale; Social - Sostenibilità sociale e Governance - Sostenibilità del governo societario. Quanto alla “Sostenibilità ambientale” l’Assemblea ha approvato di modificare l’oggetto sociale integrandolo con attività connesse alla salvaguardia, alla cura e al recupero del patrimonio paesaggistico, del territorio e dell’ambiente.

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