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VINO & POLITICA

“Agricoltura e vino centrali per il Governo”: la Presidente del Consiglio Giorgia Meloni a Vinitaly

Sul palco nella Giornata Nazionale del Made in Italy, dove ha incontrato gli studenti degli Istituti Agrari e Alberghieri: “siete il nostro futuro”

Ribadire la centralità dell’agricoltura italiana per il Governo, e quella del vino nell’agricoltura; rinnovare l’investimento sui giovani e sulla formazione tecnica della scuole agrarie e alberghiere, per dare futuro al made in Italy; celebrare, sul palcoscenico più illuminato del vino italiano, quello di Vinitaly, la prima Giornata Nazionale del Made in Italy, nel giorno della nascita del genio per eccellenza, Leonardo Da Vinci. Sono questi i tre motivi “per i quali nonostante la difficoltà di questi giorni particolari ho voluto a tutti i costi essere qui”: parole della Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, tornata a Vinitaly 2024, a Verona, per testimoniare il sostegno a quel settore del vino “che è una parte fondamentale della nostra identità di italiani”. Sul palco, la Meloni era con l’anchorman n. 1 d’Italia Bruno Vespa, “che ringrazio non tanto per il suo lavoro di giornalista, ma per quello di produttore di vino”, ha scherzato la Premier, con i Ministri dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida, dell’Istruzione dell’Istruzione Giuseppe Valditara, e gli studenti di tanti Istituti Alberghieri ed Agrari, premiati dal concorso del Crea dedicato ai loro migliori vini.
“Siamo qui per ribadire il valore e la centralità che questo Governo dà all’agricoltura - ha detto Meloni - per tutelare la possibilità e la capacità dei nostri agricoltori di produrre eccellenze da vendere al giusto prezzo che premi il lavoro che fanno ogni giorno. Sono un pezzo del made in Italy. Ma sappiamo che ci sono anche altre letture, in Europa, che vogliamo contrastare. Chi a Bruxelles ha pensato che si potesse difendere la natura andando contro gli agricoltori - ha affermato la Presidente del Consiglio - non sapeva di cosa si parlava: gli agricoltori sono i primi bioregolatori, è l’uomo che difende l’ambiente con la sua opera. Come Governo abbiamo fatto un grande lavoro a livello nazionale, aumentato da 5 a 8 miliardi di euro le risorse per il settore con la revisione del Pnrr, abbiamo portato avanti battaglie in Europa poi seguite da altre Nazioni, perché quando sei pragmatico e credibile come è stata l’Italia, insieme a tante associazioni di categoria, puoi essere un apripista ed essere seguito. Oggi è la prima Giornata Nazionale del Made in Italy, istituita da un disegno di legge che questo Governo ha voluto per sostenere il valore del made in Italy per la nostra economia, per il nome dell’Italia. Qualità e grandezza dei nostri prodotti fanno un pezzo importante della nostra immagine nel mondo, che è genio, ricerca, intelligenza, qualità. Per questo abbiamo scelto il 15 aprile, giorno di nascita del più grande genio italiano, Leonardo da Vinci. Dal nostro genio passa la nostra identità. Abbiamo lavorato tanto, anche nella lotta alla contraffazione del made in Italy, che non è solo un problema economico, ma compromette l’immagine della nostra qualità. Perché se pensi di comprare italiano, ma non lo è, e compri un prodotto che non è neanche lontanamente vicino alla nostra eccellenza, crei un danno enorme, e noi su questo dobbiamo essere implacabili”.
Ma Giorgia Meloni ha parlato soprattutto agli studenti. “Nella legge sul made in Italy, c’è anche l’istituzione del Liceo del Made in Italy, e per questo sono contenta di trovare tanti giovani. Sappiamo che c’è un problema di competenze da formare, di aziende che non trovano giovani. Ma c’è soprattutto un problema culturale: per troppo tempo abbiamo considerato l’istruzione tecnica come se fosse di “serie B”, come se per essere una persona di un certo livello uno avesse dovuto per forza fare un liceo e non un istituto tecnico. Per questo lo abbiamo chiamato Liceo del Made in Italy, perché il made in Italy, quello fatto con testa, mani e cuore, è un pezzo fondamentale della nostra storia. Pensate al vino, che è nelle poesie, nella letteratura, nei quadri, nelle sculture. Ma se non riusciamo a trasmettere tutto questo ai ragazzi, tutte le norme che noi facciamo non faranno la differenza. Nell’agricoltura e nel vino di devono credere i giovani per primi. Di certo serve un’istruzione sempre migliore. Chiunque può dire quello che vuole, ma la cultura italiana la terrete in piedi voi, grazie per quello che farete, raccontando la straordinarietà dell’Italia nel mondo”, ha chiuso Giorgia Meloni, prima di iniziare un breve “viaggio” nel mondo del vino italiano, tra i produttori presenti a Vinitaly. Dove ha incrociato anche la strada di WineNews, che gli ha chiesto se oggi il vino italiano abbia più bisogno di tutela o di promozione, e la risposta, è stata pleonastica: “entrambe le cose”

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