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ATTUALITÀ

Codice della Strada e alcol, l’appello di Go Wine: “proponiamo la revisione di una norma sbagliata”

L’associazione guidata da Massimo Corrado: “dobbiamo valorizzare il consumo del vino moderato e consapevole”
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Codice della Strada e alcol, l’appello di Go Wine: “revisione di una norma sbagliata”

Da un lato piccole azioni concrete, come etilometri professionali a disposizione negli eventi per consentire ai partecipanti che devono guidare di autocontrollarsi prima di rimettersi alla guida; dall’altro iniziative, come studi con dati raccolti e idee di comunicazione per affermare che “è semmai la soglia dello 0,8 g/l quella che può indicare un comportamento negativo verso l’alcol da reprimere; la soglia dello 0,5 era già sufficientemente sanzionata”. Sono le posizioni espresse da “Go Wine” l’associazione guidata da Massimo Corrado, riunita in assemblea nei giorni scorsi a Reggio Emilia, che torna su un tema caldo di questi giorni, le modifiche al Codice della Strada che, se non hanno cambiato di fatto nulla né nei limiti né nelle sanzioni fino a 0,8 di tasso alcolemico, come abbiamo spiegato più volte (anche grazie all’analisi dell’avvocato Marco Giuri dello Studio Giuri di Firenze), anche per le modalità ed i toni con le quali sono state comunicate, hanno impattato in maniera importante sui consumi, come denunciano ormai da giorni decine e decine di operatori. E generando confusione anche tra gli addetti ai lavori.
In ogni caso, secondo Go Wine, “il tema resta uno e uno solo: l’inasprimento (eccessivo) delle sanzioni legate al superamento della soglia dello 0,5 g/l del tasso alcolemico (nella fascia tra lo 0,5 e lo 0,8). In un impianto normativo che è intervenuto con una stretta per contrastare condotte come la guida con l’uso del telefonino o con l’assunzione di sostanze stupefacenti, si è ritenuto di aggravare anche le sanzioni già esistenti sulla soglia del tasso alcolemico dello 0,5 g/l (che era già disciplinata da molti anni)”. Per Go Wine, “si va a colpire un consumatore moderato e attento. La domanda che ci poniamo - dichiara Massimo Corrado, presidente di Go Wine - è: era davvero il caso di intervenire ancora su questa particolare soglia? Non stiamo parlando dello scalino successivo (quello dello 0,8 ndr); quello va a toccare chi ha un atteggiamento diverso nei confronti dell’alcol e del consumo. Lo 0,5 era ed è una sorta di soglia di ingresso che va invece a generare preoccupazioni, diciamo anche terrore visto il clamore mediatico che si è creato dopo il 14 dicembre, verso un consumatore attento che degusta più che bere, che assaggia, che apprezza il vino in un determinato modo. Qui la soglia dello 0,5 è un dato che ora spaventa per l’inasprimento delle sanzioni. Non ci deve essere un permissivismo sbagliato, ma una norma che già prevedeva la decurtazione di punti sulla patente era più che sufficiente come forma di deterrenza, non era il caso di creare terrorismo”.
“Il documento di Go Wine - prosegue Massimo Corrado - evidenzia tre grandi questioni che la vicenda ha purtroppo innescato”. In primis, come detto, la riduzione dei consumi. “Un grave danno a tutto il settore, sia per il terrore mediatico che si è creato, sia per i timori che sono stati indotti in un consumatore che è per sua natura moderato, che degusta e non beve, che non cerca lo sballo con l’alcol. Da alcune settimane si sta verificando una preoccupante riduzione dei consumi con il rischio che questa normativa sbagliata possa compromettere un lavoro di anni da parte di vignaioli, Consorzi ed enti per affermare identità e qualità del vino italiano. La cosa paradossale è che abbiamo avversato per anni il rischio di politiche vessatorie da parte di Bruxelles, ora ci dobbiamo confrontare con una normativa costruita in casa”. In seconda battuta, evidenzia “Go Wine”, il rischio confusione tra vino-superalcolici-stupefacenti. “Ritorna un tema già discusso anni fa, quando furono introdotti i primi divieti: il rischio di accomunare il vino ai superalcolici o, peggio ancora, alle sostanze stupefacenti. Valorizzando elementi negativi che, con messaggi confusi e indifferenziati, possono allontanare consumatori e danneggiare il sistema. Una sanzione eccessiva sulla soglia dello 0,5 può recare un messaggio sbagliato anche per l’immagine del prodotto vino. Dimenticando che il vino è una delle eccellenze del made in Italy, appartiene alla cultura rurale del nostro Paese, è portatore di tradizioni e civiltà, è fonte di sviluppo economico e sociale, con il vigneto che da sempre è espressione di bellezza e di presidio ambientale in tanti luoghi d’Italia”, dice Corrado. Che punta il dito anche sui “potenziali danni per l’enoturismo. Nei territori del vino dove gli enoturisti promuovono percorsi in auto per visitare le cantine, consumare pasti in ristoranti, organizzare itinerari sono praticamente inesistenti gli incidenti stradali dovuti all’assunzione smodata di alcol. Eppure questa nuova normativa genera apprensione per questo settore che è diventato negli anni un fattore di sviluppo economico per molti territori del vino che non avevano in precedenza una politica turistica”.
Il punto fondamentale, spiega Go Wine, è “valorizzare il consumo moderato e consapevole. La vicenda richiede un rinnovato impegno per comunicare cultura del vino e attenzione a favore di un consumo moderato e consapevole. Per tutelare il rapporto speciale che lega tanti eno-appassionati a uomini e donne del vino che interpretano con bravura il mestiere del viticoltore. Intanto, per offrire sicurezza e servizio nei prossimi eventi Go Wine metterà a disposizione un etilometro professionale, una forma di attenzione a favore dei soci e di quanti si avvicineranno al mondo Go Wine”. Poi, un appello al mondo del vino, una sorta di “call to action”. Perché, osserva Go Wine, “molti, a fronte del provvedimento, si limitano a proporre soluzioni di ripiego per fronteggiare il problema. Tali scelte, seppure apprezzabili e comprensibili, lasciano perplessi. Ad una norma sbagliata si risponde anche svolgendo azioni per far correggere l’errore, altrimenti si subisce il provvedimento con le conseguenze dannose che possono seguire. Go Wine rivolge così un appello alle organizzazioni del settore perché facciano sistema e possano proporre una revisione o modifiche alla disposizione contestata. Fornendo numeri e dati statistici che, al di là di espressioni generiche, possano dare sostegno alle argomentazioni. Come per esempio un’indagine che i grandi Consorzi del vino potrebbero avviare nei loro territori per documentare quali sono i numeri effettivi di incidenti stradali cagionati da soggetti che riscontravano un tasso alcolemico tra lo 0,5 e lo 0,8 g/l. Far cioè capire che è semmai la soglia dello 0,8 g/l quella che può indicare un comportamento negativo verso l’alcol da reprimere; la soglia dello 0,5 era già sufficientemente sanzionata” …

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