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LE STIME

Bollicine italiane da record: con Capodanno oltre 100 milioni bottiglie stappate nelle feste

Prosecco e spumanti tricolori protagonisti dell’83% delle tavole italiane e di un export globale che vale 2,3 miliardi di euro, secondo Coldiretti
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Bollicine italiane record: con Capodanno oltre 100 milioni bottiglie stappate nelle feste

Con il Capodanno salgono a oltre 100 milioni i tappi di spumante made in Italy saltati nelle feste, con le bollicine tricolori che saranno presenti sull’83% delle tavole, dalle case ai ristoranti fino ad arrivare agli agriturismi. Ad affermarlo è un’analisi Coldiretti su dati Ismea-Uiv (Unione Italiana Vini) e Ixè, in occasione della notte di San Silvestro che rappresenta tradizionalmente il picco del consumo di vino frizzante in Italia, in aumento del 2% sul 2023, mentre lo Champagne cala dell’8%.
Se il Prosecco continua a guidare la classifica delle produzioni nazionali, con un’incidenza di circa il 70% sul totale imbottigliato - secondo Coldiretti - sulle tavole delle festività si trova ormai un’ampia varietà di bottiglie, da quelle tradizionali come Franciacorta, Asti e Trentodoc, fino a una crescente presenza di piccole cantine che si sono diffuse rapidamente lungo tutta la penisola, dall’Abruzzo alla Sicilia, passando per la Toscana, le Marche, il Lazio e l’Umbria. Esempi di queste eccellenze sono il Trebbiano, il Verdicchio, l’Oltrepò, l’Alta Langa, il Moscato, la Falanghina, il Grechetto, la Malvasia, il Grillo, il Nero d’Avola, il Negroamaro, il Durello e il Vermentino, solo per citarne alcuni.
Ma le bollicine tricolori spopolano anche all’estero dove quest’anno dovrebbero arrivare a sfiorare i 2,3 miliardi di euro, il massimo di sempre, per un aumento del 9% sul 2023, secondo l’analisi Coldiretti su dati Istat. Una crescita che accomuna tutti i mercati a partire da quello statunitense dove si registra un incremento del 15%, fino alla Germania (+6%) e alla Gran Bretagna (+3%). Gli spumanti italiani vincono anche in casa dello Champagne, con un +7% in Francia, e persino nella Russia di Putin (+62%) dove, non a caso, sono tra i pochi prodotti non colpiti dall’embargo, conclude Coldiretti.

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