Il top lot assoluto, per base d’asta, fissata a 24.000 euro, è la magnum di Domaine de la Romanée-Conti Romanée Conti Grand Cru 1999, mentre hanno una base di 20.000 euro la magnun ancora del grande mito di Borgogna, annata 1971, ma anche la magnun di Screaming Eagle Cabernet Sauvignon di una delle cantine più famose di California. Per l’Italia, tra le altre, ci sono annate mitiche di due vini simbolo del Belpaese: il primo è una bottiglia di Sassicaia 1985 della Tenuta San Guido (quotata 1.600 euro), che Robert Parker, uno dei più grandi critici del vino di sempre, in un’intervista a WineNews di qualche anno fa, incoronò come il “vino che più mi è piaciuto in assoluto in 37 anni di carriera”, chiedendosi se potesse essere considerato “il miglior vino rosso degli ultimi 50 anni”. Con il grande rosso di Bolgheri presente anche con una rarissima bottiglia del 1968 (che parte da 900 euro), la prima annata in commercio. Il secondo gioiello italiano, invece, è una bottiglia di Brunello di Montalcino Riserva 1955 della Tenuta Greppo Biondi-Santi, “culla” del grande rosso toscano, a lungo della famiglia Biondi Santi e oggi del Gruppo Epi della famiglia francese Descours, annata resa mitica anche dall’inserimento, come unico vino italiano, nella lista dei 12 migliori vini del mondo del Novecento, realizzata da “Wine Spectator” nel 2000 (con una base d’asta di 1.200 euro). Sono solo alcuni dei lotti da sogno, per i collezionisti, nel catalogo dell’asta “Timeless Treasures - Due secoli di vini leggendari”, che sarà battuta da Finarte, il 30 gennaio a Milano (e on line).
“Una straordinaria collezione, conservata a regola d’arte, che colpisce per la raffinatezza della selezione e la rarità delle bottiglie: una serie impressionante di Yquem a partire dal 1913 fino agli anni Novanta, molte in formato magnum; Bordeaux da Haut-Brion 1949 e Latour 1953 fino a Liber Pater 2010, Angelus e Montrose 2018; Borgogna da Barolet 1937 a preziose annate di Domaine de la Romanée-Conti dal 1961 al 2007, Jayer dal 1962 al 1990, Roumier e Rousseau; Alsazia con Trimbach anni 1990 e 2000. Sempre grandi Riesling, ma tedeschi, con J. J. Prum Anni Novanta del Novecento, poi l’Italia con Biondi-Santi 1955 e 1958 e Sassicaia 1968 e 1985; la Spagna con rarissime Vega Sicilia 1953, 1968 e una splendida magnum del 1960; l’Ungheria con una bottiglia di Tokaj del 1860. Chiude degnamente questa straordinaria selezione un’introvabile magnum della prima annata di Screaming Eagle, la 1992, sottolinea Finarte. Che manda sotto il martelletto un catalogo di oltre 200 lotti di assolute rarità.
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