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FALSE GRANDI BOTTIGLIE SEMPRE PIÙ PROTAGONISTE NELLE ASTE INTERNAZIONALI: COLPITE, SORPATTUTTO, LE ETICHETTE A FIRMA ROMANÈEÈ-CONTI. L’ULTIMO CASO UNA MAGNUM DI LA TÂCHE 1962 RITIRATA POCO PRIMA DELL’ASTA DI CHRISTIE’ S A NEW YORK

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Ecco una vecchia bottiglia della Domaine de la Romanée - Conti

Anche il mondo delle aste enoiche ha i suoi “pericoli”, legati, quasi sempre, alla contraffazione, sempre più efficace e difficile da scovare. L’ultimo caso riguarda il Domaine de la Romanée-Conti, ed è stato lo stesso co-proprietario, Aubert de Villaine, a complimentarsi con la casa d’asta Christie’s per il ritiro di una magnum di La Tâche 1962, giudicata un falso, a pochi giorni dall’incanto in programma a New York. Una bottiglia preziosa, con base d’asta fissata a 24.000 dollari, il cui ritiro dalla vendita rappresenta, per la casa d’aste londinese, un piccolo sacrificio, ma anche una conferma della sua serietà. La magnum al centro della questione potrebbe essere un’altra “opera” del truffatore Rudy Kurniawan, conosciuto come “Doctor Conti” per la sua presunta abilità nel “taroccare” le bottiglie più blasonate del Domaine de la Romanée-Conti, è attualmente in attesa di giudizio in Usa, già autore di una serie di falsi Romanée-Conti bloccati nell’asta “Spectrum Wine Auctions and Vanquish sale”, a febbraio 2012. Quello della falsificazione di bottiglie di grande pregio si sta rivelando un fenomeno in decisa e preoccupante crescita e non sempre arginabile dalle stesse case d’aste: nel 2010, infatti, la stessa Christies’s si è trovata al centro di una tempesta legale proprio perché avrebbe venduto false grandi bottiglie. Il caso, decisamente diverso da quanto accaduto a New York in questi giorni, ebbe per protagonista il miliardario statunitense William Koch, che si era aggiudicato 4 bottiglie di vino appartenute al terzo presidente degli Stati Uniti, Thomas Jefferson, per 300.000 dollari (poi rivelatesi false) e che accusò la casa d’aste londinese di esserne al corrente. E non stupisce, poi, che siano proprio i vini borgognoni, con le bottiglie a firma Romanée-Conti su tutte, ad essere oggetto dell’”attenzione” dei falsari, al top anche nelle recenti aste di Acker Merrall & Condit a New York e di Christie’s a Hong Kong, registrando quotazioni stellari: per 6 bottiglie di Domaine de la Romanée-Conti 1996 e per una cassa di Henri Jayer Cros Parantoux 1996, sono stati sborsati 29.520 dollari. Mentre tre bottiglie di Romanée-Conti 2004 hanno superato i 27.000 dollari.

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