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Goggiano, Doc Grignolino d’Asti Brunot 2019

Vendemmia: 2019
Uvaggio: Grignolino
Bottiglie prodotte: 10.000
Prezzo allo scaffale: € 8,00
Azienda: Goggiano & Co
Proprietà: Stefano e Andrea Scassa
Enologo: Stefano Scassa
Territorio: Asti

Arriva da una sola vigna il Grignolino d’Asti Brunot: un piccolo appezzamento di neanche due ettari, terreno sabbioso, al confine tra la città di Asti e Migliandolo, zona storicamente vocata per questo vitigno. È un clone antico, che dà un grappolo piccolo, poco produttivo. Lo impiantò Luciano Usseglio-Tommaset, lo “scienziato irriverente” che lavorava all’Istituto sperimentale per l’Enologia di Asti. Un anarchico testabalorda che non si piegava, un po’ come quel vitigno che amava e fu così ribattezzato da Gino Veronelli. Stiamo parlando di oltre 40 anni fa. La vigna non è di proprietà della famiglia Goggiano; era di Bruno Torchio, a cui è dedicata l’etichetta: Brunot, il nome in dialetto monferrino. Ancora oggi la conduce il figlio di Brunot, Walter, con la moglie Franca. Una passione di famiglia condivisa con Stefano e Andrea Scassa, la terza generazione dell’azienda Goggiano di Refrancore, piccolo comune dell’Astigiano. Di questo Grignolino d’Asti ne producono poche bottiglie, ma lo amano anche in Germania e Svizzera. Ha una bella tipicità: rosso vivo con un’unghia arancione, note di fragoline di bosco, lievemente speziato, un finale piacevolmente e tipicamente amarognolo. Provato con acciughe fritte. In generale i suoi tannini vivaci lo rendono adatto ai fritti di verdure e di pesce. D’estate, fuori dalle regole l’Aperitivo dell’Avvocato (Gianni Agnelli): metà Grignolino, metà Champagne e un cubetto di ghiaccio.

(Fiammetta Mussio)

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