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TRENTINO

I contadini sono “cesellatori di paesaggio”: per loro il “Premio Vigna Eccellente”, unico in Europa

Il più bel vigneto, nel 2023, di Marzemino è di Giovanni Frapporti, vignaiolo under 30. La Vallagarina esempio di creatività e cura dell’ambiente 

Non solo produttori agricoli, ma anche “cesellatori di paesaggio”: i contadini sono da sempre i primi protagonisti delle trasformazioni delle nostre campagne, oltre che custodi del territorio. Al miglior vigneto di Marzemino - celebre vitigno della Vallagarina e tra i vini-simbolo dell’enologia trentina, cantato anche da Mozart nel “Don Giovanni” - è dedicato il “Premio Vigna Eccellente” (che ha visto anche Winenews in giuria negli anni passati, ndr), unico in Italia e in Europa, nato, nel 2001, con la volontà di valorizzare l’importante legame tra viticoltura e paesaggio e il ruolo attivo degli agricoltori nella costruzione armonica dello stesso. Ad aggiudicarsi l’edizione 2023 per il più bel vigneto di Marzemino è Giovanni Frapporti, vignaiolo under 30 di Folaso di Isera. Secondo e terzo posto per i viticoltori Luciano Pizzini e Filippo Tonini; il giornalista Nereo Pederzolli, firma storica del Trentino e autore di un documentario sulla storia del Marzemino, ha vinto il Premio Letterario “Francesco Graziola”.
“Il viticoltore - spiega la motivazione della Commissione in merito al premio conferito a Frapporti - è riuscito, anche se in zona collinare, a rendere una pergola doppia a Marzemino un esempio di vigna equilibrata, con grappoli sani e in via di maturazione. Le piante hanno un sistema fogliare molto attivo e anche  dal punto di vista della cura alle malattie fungine non sono stati riscontrati  problemi”. La commissione, presieduta da Attilio Scienza e composta da Marco Stefanini, Duilio Porro, Bruno Mattè, Francesco Penner, Enzo Merz, Nereo Pederzolli, Carlo Rossi e Franco Nicolodi, si è arricchita quest’anno dell’ingresso di Nicla D’Aquilio, architetta esperta in tema di urbanistica, paesaggio e costruzione di bellezza. Nel suo intervento l’architetta Nicla D’Aquilio ha ricordato come “la definizione più calzante del termine paesaggio sia l’aspetto dei luoghi in cui viviamo, l’esito formale del lavoro e delle trasformazioni dell’uomo”, e di come in Vallagarina questo sia fortemente caratterizzato proprio dalla presenza dei vigneti. In riferimento alle analisi realizzate nelle visite ai vigneti, ha sottolineato come si sia percepita una grande creatività nella cura, negli ingressi come negli spazi di separazione della strada. Importanza, aggiunge, anche alla scelta dei materiali impiegati nel vigneto.
Nell’incontro, Attilio Scienza - uno dei massimo esperti di viticoltura al mondo - ha voluto porre l’accento sulla scelta di organizzare la premiazione in concomitanza con la Summer School n. 1, intitolata a Sergio Ferrari, ed orientata a trasferire ai partecipanti, tra lezioni frontali e tavole rotonde con operatori del settore, le conoscenze per divulgare al grande pubblico informazioni precise e documentate sulle tematiche più attuali e “calde” legate alla produzione agroalimentare, mettendo al bando leggende metropolitane e fake news. “Un grande sogno dello stesso Sergio Ferrari - ha ricordato Attilio Scienza - che riteneva questo tipo di formazione dei giornalisti fondamentale per mettere in contatto mondo agricolo e consumatori”.
Spazio anche alla consegna del Premio letterario “Francesco Graziola”, attribuito al giornalista Nereo Pederzolli, poiché “ha seguito, fin dalla nascita, il miglior vigneto di Isera, ha ripercorso la lunga storia del Marzemino e ha contribuito, con i suoi critici pensieri, a dare energie nuove alle sue vigne antiche. Le parole e le immagini di Pederzolli hanno cercato le radici di una fatica, di un’intelligenza e di un prodotto che hanno accompagnato nei secoli la vicenda umana, che hanno alimentato l’arte e la creatività e che non sono mai state estranee all’affermazione della libertà”.

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