Sono due i vini italiani che quest’anno si aggiudicano un posto nella Top 10 del Wine Spectator, la “bibbia” del vino mondiale, e tutti e due sono di provenienza toscana: l’Oreno 2003, della tenuta aretina Sette Ponti (in quinta posizione), e il Brunello di Montalcino Poggio all\'Oro Riserva 1999 di Castello Banfi (in ottava posizione).
“Sono molto soddisfatto per questo risultato - spiega in esclusiva a WineNews Enrico Viglierchio, direttore generale di Castello Banfi - soprattutto perché lo abbiamo raggiunto con il nostro vino di punta, il che è motivo di grande orgoglio. Ma l’importanza di questo risultato è da leggersi anche, e soprattutto, indipendentemente dalla sua valenza commerciale e d’immagine: rappresenta il riconoscimento del grande lavoro svolto in questi anni dalle maestranze di Castello Banfi, da chi ha lavorato in campagna, ai tecnici, fino a chi pianifica le scelte aziendali. Un bel successo anche per l’intero territorio di Montalcino - conclude Viglierchio - che consolida la propria presenza nell’elite mondiale del vino”.
Questa la classifica completa della Top 10 di Wine Spectator:
1 - Joseph Phelps Insignia Napa Valley 2002
2 - Clos Des Papes Châteauneuf-du-Pape 2003
3 - Rosemblum Zinfandel Rockpile Rockpile Road Vineyard 2003
4 - Concha y Toro Cabernet Sauvignon Puente Alto Don Melchor 2001
5 - Sette Ponti Toscana Oreno 2003
6 - Alban Syrah Edna Valley Reva 2003
7 - Lewis Cabernet Sauvignon Napa Valley 2002
8 - Castello Banfi Brunello di Montalcino Poggio all\'Oro Riserva 1999
9 - Staglin Cabernet Sauvignon Rutherford 20th Anniversary 2002
10 - Château d\'Yquem Sauternes 2001
A rafforzare ulteriormente il lusinghiero risultato di Castello Banfi, anche il buon piazzamento del Cabernet Sauvignon cileno Concha y Toro (in quarta posizione), vino distribuito in Italia dall’azienda di Montalcino. Per stilare la classifica, davvero in grado di orientare il mercato di tutto il mondo, gli esperti del Wine Spectator hanno valutato i vini secondo tre criteri: qualità, valore (prezzo), disponibilità (produzione), con in più un “fattore x” che può essere definito “excitement”.
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