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VINO ED EXPORT A ORIENTE

Il Chianti parla cinese: si legge “Shiandi” il marchio registrato in Cina dal Consorzio della Docg

Il presidente del Consorzio Vino Chianti, Giovanni Busi: “un passo importantissimo per radicare la nostra presenza sul mercato”
CHIANTI, CINA, Mondo
Si legge "Shiandi", ma è il marchio del Chianti registrato in Cina dal Consorzio del vino toscano

Si legge “Shiandi”, ma si tratta del Chianti, la denominazione rossista più grande d’Italia, con li Consorzio che ha registrato così il marchio della Dog in caratteri cinesi, e che verrà utilizzato per le etichette esportate in Oriente, in un mercato che per il territorio toscano sta diventando sempre più importante, e dove è appena partita l’attività della prima “Chianti Academy”.
Un risultato ottenuto dopo un lungo lavoro sul posto e dopo una difficile fase istruttoria legata alla particolare complessità amministrativa delle istituzioni cinesi.
Il marchio, nella sua traduzione, ha un significato molto positivo, spiega il Consorzio, soprattutto per le sensazioni che riesce a evocare: il primo carattere è utilizzato per indicare una attività a favore di terzi, il secondo è la pace e il terzo carattere è quello utilizzato per indicare le radici di un fiore.
“E’ un passo epocale per il marchio - commenta il presidente del Consorzio Vino Chianti, Giovanni Busi - che sancisce il radicamento nel mercato cinese. Grazie ad un inteso lavoro di promozione, il vino Chianti docg è amato e da oggi sarà ancora più apprezzato in un Paese che conta 1,3 miliardi di persone, con un mercato dalle potenzialità enormi. Con questa registrazione abbiamo realizzato uno step importante del nostro progetto a lungo termine di internazionalizzazione a favore delle imprese toscane. Le aziende associate interessate all’utilizzo sulle proprie etichette ne potranno fare richiesta direttamente al Consorzio Vino Chianti Docg”.
Il mercato cinese si conferma un terreno favorevole per il vino. Secondo i dati Nomisma si parla di una crescita del +3,3% sul 2017, e per i rossi Dop della Toscana l’aumento è addirittura del +11,3%.

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