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NUOVI EQUILIBRI

Il futuro di Vinexpo, che ha aperto oggi a Bordeaux, nelle parole di Christophe Navarre

A WineNews il presidente della fiera francese: “l’ambizione è darsi una dimensione nuova, domestica e globale, tra Parigi e Shanghai”
Bordeaux, CHRISTOPHE NAVARRE, Vinexpo, Mondo
Il presidente Vinexpo, Christophe Navarre

Bordeaux ha alzato il sipario su Vinexpo, che da oggi al 16 maggio sarà il centro del business del vino mondiale. Sono 1.600 gli espositori, con una superficie visibilmente ridotta sulle edizioni passate, ma anche un’aria di rinnovamento che guarda a nuovi futuri equilibri della fiera, sempre più strutturata lontano da Bordeaux, tra Parigi, Hong Kong, New York e Shanghai, con il chiaro intento di presidiare non solo il mercato interno ma anche e soprattutto quelli esteri, da dove passa buona parte della crescita del comparto vino mondiale, e quindi francese.
Proprio la ristrutturazione di Vinexpo, e con essa, inevitabilmente, dei suoi vertici, è al centro dell’analisi di Cristophe Navarre, presidente di Vinexpo, che a WineNews racconta come si tratti del “segnale chiaro dell’ambizione della fiera, che punta ad essere leader nel settore, mantenendo il nostro Dna, e quindi Bordeaux, ma espandendo il nostro portfolio di eventi nel resto del mondo: a Hong Kong e New York si affiancheranno l’esibizione di Shanghai ad ottobre e quella di Parigi a gennaio 2020, un altro appuntamento in Francia, talmente iconico da rafforzare il brand Vinexpo e la sua dimensione di piattaforma globale e domestica allo stesso tempo. La scelta delle mete all’estero - sottolinea Navarre - è dettata dal mercato: come ci raccontano i dati dell’istituto di ricerca inglese Iwsr, gli Usa continueranno ad essere il più grande mercato dei consumi enoici anche nei prossimi anni, con la Cina pronta a superare la Francia al secondo posto, e questo dà esattamente il senso di quanto fatto negli ultimi anni da Vinexpo in termini di presidio dei mercati”.
A proposito di futuro e previsioni, riprende il presidente Vinexpo, “tra gli aspetti più importanti emersi dall’analisi Iwsr c’è il dato sul volume d’affari del vino nel 2022, che toccherà i 207 miliardi di dollari, un’economia decisamente significativa. Dietro a questa crescita, però, c’è un messaggio preciso: la gente vuole bere meno ma meglio, e se il mercato è destinato a crescere del 2% nel suo complesso, i consumi premium (ossia le bottiglie allo scaffale tra i 10 ed i 20 dollari, ndr) cresceranno addirittura del 15%”. Spostando l’attenzione sulle generazioni che guideranno il mercato nel futuro, i Millennials, secondo Christophe Navarre “è evidente che siano attratti principalmente da rosé, vini dolci e sparkling, come dimostra il successo del Prosecco in Gran Bretagna, una tendenza che continuerà, con i volumi di venduta delle bollicine che passeranno dagli attuali 28,9 miliardi di dollari ai 32,9 miliardi di dollari del 2022. Ma i Millennials - conclude il presidente Vinexpo - sono anche molto attratti da un consumo che potremmo definire esperienziale, ed in questo senso potrebbero rivelarsi il target perfetto per l’enoturismo, destinato a diventare un aspetto, anche in termini di crescita economica, sempre più centrale nelle attività delle cantine”.

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