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Il Gusto

Masi, la nuova vita di Campofiorin … ll vino simbolo della storica azienda della Valpolicellamcambia abito: note più intense e nuova etichetta… La saggezza, la passione, la lungimiranza di una famiglia imprenditoriale. Un grande territorio e un vino che lo celebra. Sono gli ingredienti di una bella storia. Quella vissuta da oltre 250 anni dall’azienda agricola Masi, radicata in una delle terre del vino più vocale in Italia, la Valpolicella Classica, che propone vini di pregio espressione dei valori del territorio di origine (Venetian Values) grazie a uve e metodi autoctoni delle Venezie in costante aggiornamento tecnologico. Nello specifico, Masi ha una lunga e stratificata expertise nella tecnica dell’appassimento (riposo delle uve su graticci di bambù durante i freddi mesi invernali prima della vinificazione, così da concentrare aromi e gusti nel vino) ed è considerata leader nella produzione di Amarone. La data che celebra l’inizio della storia di questa realtà vitivinicola italiana è il 1772, anno in cui la Fa miglia Boscaini effettua la prima vendemmia nei pregiati vigneti del “Vaio dei Masi”; una valle nel cuore della Valpolicella Classica. Da qui prende il nome l'azienda di famiglia che, oggi, è giunta alla sesta e settima generazione con il suo presidente Sandro Boscaini, soprannominato “Mister Amarone” per aver dato vita a un’eccellenza italiana: l’Amarone Masi. Ma il momento che genera una vera e propria svolta per l’azienda agricola Masi è il 30 settembre 1964, quando Guido Boscaini, con la sua nuova creazione denominata “Campofiorin Masi”, stravolge il mercato del vino con una straor dinaria ventata di energia e innovazione. Un prodotto che nasce da un’intuizione geniale dei tecnici di Masi, in particolare modo da Nino Franceschetti: rifermentare il vino ottenuto da uve autoctone veronesi vinificate fresche sulle vinacce, leggermente appassite, delle stesse varietà impiegate nella vinificazione dell’Amarone. Il vino viene marchiato sotto la categoria del “Ripasso” e registrato con tale termine in Italia e in diversi Paesi esteri fino al 2006. Il Campofiorin è un vino generoso e ben bilanciato grazie ai suoi aromi e alla sua struttura. Tutte le sue sfumature, molto gradevoli ed equilibrate in bocca, portano alla realizzazione di una nuova categoria di vini veneti, la “Supervenetian”, capace di esprimere in modo non convenzionale le virtù del territorio. Nonostante il nome rappresentasse ormai un vino emblematico per lutti, negli anni `80, la fami glia Boscaini decide di affinare la tecnica di produzione introducendo la doppia fermentazione: una volta ottenuto il nettare da uve Corvina, Rondinella e Molinara vinificate fresche, viene fatto rifermentare con il 30% di uve integre semi appassite delle stesse varietà che non vengono sfruttate per la produzione dell'Amarone. Questo nuovo metodo, usato tuttora, regala una struttura più armonica ed equilibrata al vino. I tannini risultano più morbidi e la componente fruttata accarezza maggiormente il palato. Anche la veste della bottiglia si aggiorna nella forma. Lo stilema classico della cornucopia viene mantenuto, ma messo in maggior risalto attraverso la fustella ovale. Nel 2006, dopo svariate imitazioni e abusi, Masi regala il marchio “Ripasso” alla Camera di Commercio di Verona a una condizione: l’ente veronese deve mantenere l’esclusiva e può concedere su licenza il marchio solamente agli operatori che si impegnano a produrre il vino seguendo il disciplinare di produzione ispirato al Campofiorin che prevede la rifermentazione sulle vinacce dell’Amarone. Nel 2014 il vino Campofiorin compie 50 anni e il suo successo internazionale è inarrestabile. Attraverso una campagna internazionale, il vino si afferma come una delle icone dello stile italiano nel mondo collocandosi in oltre 140 Paesi con una reale omnicanalità: ristorazione, hotellerie, enoteche specializzate, grande distribuzione, travel retail, online. Camponorin però è un vino che non si accontenta, che è sempre alla ricerca di un’evoluzione che possa andare di pari passi con il suo essere e con ciò che il consumatore richiede. Ecco dunque che, ancora una volta, la rinomata bottiglia cambia abito e le tecniche di affinamento evolvono per presentare nel 2023 ai mercati internazionali la nuova annata 2020 del suo vino-icona Campofiorin. L’etichetta viene arricchita con uno sfondo grigio che valorizza l'ovale con la storica cornucopia mentre il vino subisce un lieve ritardo nella vendemmia e un potenziamento nella percentuale di uve appassite per offrire note ancora più piene, morbide e avvolgenti. La famiglia Boscaini e il team di Masi hanno dimostrato una forte conoscenza tecnica della materia prima e hanno saputo comunicare chiaramente questa versione ibrida tra vecchio e nuovo al pubblico, costruendo un marchio di successo globale che rivaleggia con alcuni dei produttori più abili commercialmente di tutto il mondo.

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