Che la prima DOC d’Italia fosse toscana è sicuramente poco sorprendente; meno scontato però è il fatto che la distinzione non fosse concessa ad una delle famose zone da vino rosso del centro della regione bensì ad un vino bianco, la Vernaccia di San Gimignano. Vino storico indubbiamente, viene citato da Dante nella Divina Commedia, ma meno rinomato e prestigioso nel 1966 del Chianti, Vino Nobile o Brunello. Molto è cambiato da quella data, soprattutto i vini stessi: i bianchi, all’epoca e anche tuttora, sono spesso ritenuti poco più di una bevanda il cui requisito principale è di “rinfrescare” e “dissetare”. Ma non la Vernaccia dell’azienda Il Palagione, podere già citato in documenti che risalgono alla fine del ‘500. I vini della prima DOC, piuttosto magri e acidi e dotati, si far per dire, del finale “amarognolo” scritto pure del disciplinare della zona, erano frutto di uve vendemmiate troppo presto e attrezzature di cantina che frullavano anziché diraspare i grappoli. La bellissima Ori 2015 invece offre frutta bianca dolce insieme alle classiche note di agrumi e di pietra focaia. Ma la caratteristica precipua è la sapidità, il vigore e l’energia vibrante che pulsa e spinge i sapori dal primo sorso al lungo e speziato finale. Un vino che già dimostra un’ottima tenuta nel tempo e anni di vita ancora davanti. Nonché i grandi meriti del lavoro dei proprietari e dell’enologo Valentino Ciarla.
(Daniel Thomases)
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