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Il Sole 24 Ore / Rapporti

Il Tocai “torna” friulano e apre la via all’enoturismo ... Prossimo al passaggio di testimone per la denominazione del più autoctono dei bianchi friulani, il mondo vinicolo regionale guarda al modello di “Strada del vino” quale collegamento tra turismo e agricoltura. Dalla primavera 2007, in forza di un accordo internazionale con l’Ungheria, il Tocai diventa friulano e per sostenere la campagna marketing il Governo ha già riconosciuto alla Regione un fondo triennale di 15 milioni. Le aziende - 1.400 gli imbottigliatori, attraverso Federdoc, che riunisce i nove consorzi di tutela Doc e Docg - guardano ora con interesse all’enoturismo. A questo fine è stato realizzato, con l’Università di Udine, uno studio di fattibilità che ha individuato 217 soggetti da coinvolgere in itinerari tematici: aziende vinicole e agriturismi, ma anche enoteche, alberghi, ristoranti e musei. La zona con più prospettive, secondo lo studio, è quella collinare tra Gorizia e Tarcento, dove si registra la maggior densità di imprese. In regione, comunque, una “Strada del vino” è gia stata istituita. Si tratta di “Aquileia”, che punta ad attrarre turisti anche dalle vicine spiagge di Grado e Lignano e che potrebbe includere anche le zone Doc Latisana e Annia.

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