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Il Sole 24 Ore / Rapporti

Il Lingotto punta sull’Oval ... Prioritari per il 2009 i settori enogastronomia e innovazione. Nord-Ovest. La società torinese di Gl Events vuole acquistare l’ex struttura olimpica per ampliarsi... Enrico Fabris, due medaglie d’oro e un bronzo alle Olimpiadi di Torino nel pattinaggio di velocità su ghiaccio, potrebbe tornare a volare sulla pista dell’Oval. Non per un tardivo ripensamento del Comune, finalmente disposto a mantenere le promesse, ma per l’intervento del Lingotto Fiere che intende acquistare la gestione della struttura per utilizzarla sia come spazio espositivo sia per eventi, compresi quelli sportivi.
Andrea Varnier, direttore del centro fieristico subalpino, ricorda tra l’altro che il Lingotto fa capo al gruppo francese GL Events che è specializzato non solo in manifestazioni espositive, ma anche in grandi eventi. E questo potrebbe garantire a Torino l’esperienza e la professionalità che servono per le grandi iniziative. Tra l’altro l’eventuale conquista dell’Oval (circa 20mila mq) spingerebbe il Lingotto Fiere a costruire il 4° padiglione (altri 10mila mq) portando la superficie del polo torinese a quasi 80mila metri quadrati. In questo modo il Lingotto aumenterebbe finalmente la possibilità di competere con la media dei centri fieristici nazionali.
Le idee di sviluppo, d’altronde, non mancano e tengono conto anche del mutamento in atto nel settore. “Venuta meno l’originaria funzione di vendita, le manifestazioni fieristiche - interviene l’esperta tedesca Adriane Selle Barbera, da tempo in Piemonte - sono ormai uno strumento di pura comunicazione B2B anche se le più importanti funzionano pure come strumento di promozione verso il consumatore finale”. Varnier aggiunge che le fiere sono piattaforme di comunicazione e il comunicare rappresenta un asset importante per le aziende, “ma le fiere - precisa - devono evolvere, essere più integrate”.
Così da un lato il Lingotto punterà su filoni tradizionalmente vincenti, come l’agroenogastronomico, e lancia quest’anno la prima edizione di Campus (dedicata all’innovazione in agricoltura), rinnova completamente un non entusiasmante Salone del Vino e potenzia Alpi 365 che diventa un appuntamento dedicato al cibo, ma anche all’innovazione in montagna. Tra l’altro il Salone del Vino potrà beneficiare delle sinergie con GL che, in Francia, organizza già manifestazioni enologiche. Varnier anticipa, però, che al Lingotto si stanno già studiando altre iniziative legate al settore e che potrebbero concretizzarsi già nel 2010.
Il polo fieristico subalpino guarda però anche ad altri settori. Quest’anno, per esempio, le novità (compreso Campus) sono: un salone dell’immobiliare; uno dedicato a turismo e tempo libero; un appuntamento per automotive, aerospace, railway, naval & yacht all’insegna di Affidabilità e tecnologie; un salone sulla tv digitale e sulle tecnologie HDTV. Quest’ultimo, tra l’altro, si aggiunge all’appuntamento del Cineshow che lo scorso anno ha ottenuto un grande successo, confermando l’importanza di Torino come centro per il cinema e la televisione. In realtà sono stati numerosi, nel 2008, gli appuntamenti di successo. E il primo anno di gestione della nuova proprietà si è chiuso con dati confortanti. Oltre 753mila visitatori (+7,62%), 7mila espositori (+16,44%), 436mila mq lordi (+37,56%). Va ricordato che 2008 ha potuto contare sul Salone del Gusto che ha cadenza biennale e che garantisce l’occupazione di grandi spazi con crescente afflusso di pubblico.
In ogni caso il Lingotto guarda avanti. E già quest’anno potrebbero aggiungersi nuove manifestazioni - per le quali sono in corso contatti avanzati - da aggiungere alle 25 già in calendario. Nonostante la crisi si punta sulla crescita e quando mancano le risorse finanziarie si prova a sopperire con creatività, fantasia. Ma anche con la disponibilità da parte del Lingotto Fiere per un intervento di collaborazione anche finanziaria. Magari a partire dalla Fiera del libro, qualora si imponesse l’idea di qualche politico torinese che vorrebbe trasformare la manifestazione da annuale in biennale. “Un gravissimo errore”, secondo Varnier, disposto a valutare un coinvolgimento diretto del Lingotto Fiere nell’organizzazione.
A suo avviso, inoltre, il pubblico può contenere le spese concentrando gli investimenti su ciò che vale realmente, evitando gli interventi a pioggia. È anche vero che nel vastissimo panorama di eventi fieristici - basta consultare la Guida mondiale delle Fiere, realizzata proprio a Torino - crescono le iniziative di gruppi seri come il torinese TTG Expo, così come aumentano i poli fieristici a partire dall’ExpoBlot a Vercelli con 60mila mq di area complessiva e 15.500 coperti. Ma i soldi pubblici devono servire a valorizzare ciò che è più utile al territorio, lasciando ai privati lo spazio per crescere in totale libertà.

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