02-Planeta_manchette_175x100
Consorzio Collio 2024 (175x100)

Italia Oggi

Peronospora, vendemmia in tilt … Alcune aree prevedono anche un -80% della produzione… Peronospora, il vero dramma della vendemmia 2023 in Italia. Alcune aree prevedono cali anche dell’80% della produzione. E il caso dell’Irpinia dove, come ha avuto modo di sottolineare il presidente degli agronomi della provincia di Avellino Francesco Castelluccio, “l’Aglianico e il Greco di Tufo hanno una percentuale di danno stimato del 70-80% mentre il Fiano e la Falanghina il calo è di quasi il 50%”. In alcune regioni alla peronospora si è sommata la grandine come in Veneto e Friuli Venezia Giulia dove le stime parlano di cali superiori al 20%. Proprio dal Veneto Sandro Bottega alla guida della omonima azienda trevigiana di Prosecco afferma che “si tratta della vendemmia più difficile che io ricordi, quindi degli ultimi 40 anni, dovuta al maltempo, alle difficoltà a trovare personale, a fattori come poco zucchero a disposizione e bassa acidità e a una limitata produzione. Il grosso del lavoro dovrà essere fatto in cantina. Quest’anno l’Italia perderà la “guerra” con la Francia in termini di produzione e dopo anni non sarà più il maggiore produttore mondiale di vino. “In Italia si stima una produzione intorno ai 43 milioni di ettolitri in calo del 14%”. Questo fa del “2023 uno fra i peggiori anni dell’ultimo secolo insieme al 1948, al 2007 e al 2017” evidenzia Coldiretti. “In Francia, nonostante i danni della peronospora e della siccità, secondo le stime del servizio di statistica del ministero dell’Agricoltura, la vendemmia dovrebbe attestarsi tra i 44 ed i 47 milioni di ettolitri, mentre la Spagna, dovrebbe restare terza con circa 36 milioni di ettolitri”. Pioggia, peronospora e grandine, hanno compromesso la vendemmia nelle Marche dove vie ne stimato un meno 40-50%. Nessuna regione è esclusa. Gioia Cresti, enologa e produttrice della provincia di Siena, spiega che “la stagione ha reso difficili anche i trattamenti e c’è stato un avvento molto sostenuto della peronospora che ha attaccato anche altre coltivazioni come il grano. Purtroppo non ci sono stati allarmi della Regione, se non tardi quando la stagione era ormai compromessa: la riduzione sarà attorno 20-30%”. Per rimanere in Toscana, Carlotta Gori, direttrice del Consorzio del Chianti Classico evidenzia che “le piante non sono stressate grazie alle piogge di giugno e ci sono riserve idriche. Si stima una diminuzione del 10% della produzione”. Importanti cali si hanno invece in Sicilia. Antonio Rallo, presidente del Consorzio Doc Sicilia, parla di “un'annata particolarmente complessa perché, già a partire dallo scorso autunno e inverno, le condizioni climatiche erano "poco siciliane”. Alla fine “il calo della produzione previsto è intorno al 35%. Tuttavia rimaniamo alquanto positivi per il livello qualitativo di quest’annata”. Per rimanere al Sud, Raffaele Librandi presidente del Consorzio Cirò e Melissa, traccia il quadro di “una situazione generale molto complicata. I danni da peronospora sono stati molto importanti in alcuni vigneti mentre fortunatamente il caldo non è stato tale da causare il collasso delle piante che hanno retto le alte temperature piuttosto bene. Dalla fine del mese di luglio le temperature sono tornate su valori stagionali nella norma”. In Piemonte, “a livello quantitativo, visti gli eventi siccitosi e i temporali grandiniferi, si stima una minima riduzione della quantità di uva. Le prospettive rimangono buone”, afferma Vitaliano Maccario presidente del Consorzio Barbera d’Asti e Vini del Monferrato.

Copyright © 2000/2024


Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit


Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024

Pubblicato su