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Italia Oggi

Più forza ai consorzi Dop e Igp … Arrivano 25 milioni per sostenere l’export delle imprese… I consorzi di tutela dei I prodotti agricoli ed alimentari Dop e Igp avranno a disposizione 25 min di euro per finanziare con aiuti in conto capitale interventi per trovare nuovi spazi di mercato e migliorare le attività di comunicazione, informazione, divulgazione, gli studi e le ricerche. Lo prevede un decreto del ministro dell’agricoltura, Francesco Lollobrigida, di prossima pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, dopo l’intesa raggiunta in conferenza stato-regioni. H regime d’aiuto è finanziato con risorse messe a disposizione dalla legge di bilancio 2021, nell’ambito del fondo per lo sviluppo e il sostegno delle fibere agricola, della pesca e dell’acquacoltura (art. 1, comma 129 della legge n, 178/2020). Beneficiari. Le domande di contributo potranno essere presentate solo dai consorzi di tutela Dop e Igp ufficialmente riconosciuti (esclusi quelli vitivinicoli). Anche le associazioni temporanee di più consorzi sono ammesse ai contributi. Ma vengono considerati ammissibili solo i consorzi nei quali la produzione rappresentata nella compagine sociale è composta per almeno il 33% da prodotto finito e certificato. Ogni consorzio potrà presentare una sola domanda di contributo e far parte di un’unica associazione temporanea. Il consorzio beneficiario potrà partecipare in forma individuale, o all’interno di un’associazione temporanea. Attività e spese ammissibili. Saranno finanziabili le azioni di valorizzazione, pubblicità, partecipazione a fiere ed esposizioni, informazione e formazione, divulgazione; anche quelle rivolte ad operatori del settore della distribuzione e del canale Horeca. Sono, inoltre, oggetto di contributo i costi per attività di ricerca, studi scientifici, sviluppo di nuove applicazioni che hanno come finalità quella di consentire la successiva presentazione di domanda perla modifica dei disciplinari di produzione. Il tutto nel rispetto della tradizione e migliorando il profilo di sostenibilità. Ammesse ad aiuto anche le spese catalogabili come immobilizzazione immateriale ed in particolare la voce “costi di impianto e di ampliamento”; a tal riguardo, il decreto prevede una distinzione tra i consorzi di tutela di recente istituzione e quelli che operano da più di 5 anni. Per questi ultimi sono ammissibili le attività di informazione, promozione e comunicazione tese ad accrescere la capacità operativa dei beneficiari, per l’apertura di nuovi mercati, oltre ai costi di ricerca. Contributi, tempistica e criteri di selezione: non sono concessi contributi al di sotto dei 60mila euro per beneficiario. Ogni consorzio potrà ricevere fino a 300mila raro di aiuti pubblici. In caso di ATI il sostegno massimo arriverà a 500mila. Sarà possibile richiedere un anticipo dell'erogazione dei fondi pari al 50% dell’importo richiesto, dietro presentazione di una fideiussione bancaria o assicurativa. I progetti saranno valutati tenendo conto dei criteri soggettivi del richiedente; con un punteggio più alto riconosciuto ai consorzi di nuova istituzione e sulla base di caratteristiche oggettive dei progetti (rilevanza geografica delle azioni da realizzare e presenza di attività di ricerca e studi scientifici sulla sostenibilità). Per l’attuazione del regime d’aiuto è necessario attendere un altro provvedimento ministeriale in cui saranno definiti requisiti dei beneficiari e intensità massima del contributo erogabile.

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